Allevamento polli a Maiolo, il comitato si divide sulle critiche ai sindaci
Alcuni esponenti: 'Non siamo separatisti, ma le istituzioni ci servono nell'azione contro Fileni'


L'attacco ai sindaci provoca un distinguo all'interno del comitato Per la Valmarecchia, che come noto si è formato per esprimere il dissenso di parte della popolazione riminese verso il nuovo allevamento Fileni in località Cavallara di Maiolo.
Alcuni componenti del comitato hanno infatti dichiarato la "non condivisione della linea adottata nei confronti dei sindaci". "Non siamo separatisti – precisa il portavoce del gruppo – ma consideriamo le istituzioni una risorsa strategica in una difficile e lunga azione nei confronti della ditta Fileni". Precisano inoltre "a
scanso delle immancabili polemiche", che i firmatari della nota "sono cittadini regolarmente iscritti al comitato Per la Valmarecchia" e "di condividere appieno i dettami dello statuto approvato che ha come scopo tutelare il territorio della Valmarecchia impedendo i lavori per l’insediamento di un nuovo allevamento intensivo biologico sito in località Cavallara nel comune di Maiolo”.
La questione sorge dalla nascita del comitato Tecnico Scientifico (QUI la notizia), in seno al Consiglio dell'Unione dei Comuni Valmarecchia, per il monitoraggio costante dell'attività dell’impianto Fileni. Un progetto, quello del comitato Tecnico Scientifico, che ha trovato la piena condivisione dei sindaci, accusati però dal comitato Per la Valmarecchia di non aver rispettato l'impegno a convocare un incontro in Regione tra i vertici dell'amministrazione regionale, le amministrazioni comunali e rappresentanti del comitato impegnati nella lotta contro il progetto dell'allevamento. Al Corriere Romagna il comitato per la Valmarecchia non aveva usato giri di parole: "I sindaci hanno abbandonato la Valmarecchia e tradito il mandato discusso con noi", definendo un errore il "pendere dalla bocca della Regione, l'ente responsabile dell'autorizzazione". All'incontro in cui è stata ufficializzata la nascita del comitato Tecnico Scientifico era infatti presente la vicepresidente della giunta regionale Irene Priolo che si era soffermata sulla procedura autorizzativa alla ricostruzione dell'allevamento da parte di Fileni: "Ha rispettato in ogni passaggio tutte le norme previste". I componenti del comitato che difendono i sindaci sottolineano in merito: È una dichiarazione molto impegnativa che fa intendere che l’assessore non sia stata ben informata sull’intero processo, conclusosi con il Paur (Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale) del 4 Aprile 2022 che ha avvantaggiato la ditta Fileni a scapito di un intera collettività". I cittadini affermano ciò in quanto, "se i soggetti interessati avessero avuto il tempo di presentare le osservazioni, quel progetto non avrebbe mai visto la luce".
All'interno del comitato, seppure con sfumature diverse, c'è piena uniformità su questo punto: la partita non è ancora chiusa, il comitato vuole proseguire la battaglia per impedire l'apertura dell'allevamento. "Abbiamo affidato la lettura degli atti ad un pool di consulenti esperti e questi hanno evidenziato molteplici irregolarità, false rappresentazioni e la nullità di alcuni atti. Se oggi tali elementi non possono essere portati all’esame di un Tribunale Amministrativo per la scadenza dei termini, possono fornire la base per una responsabile riconsiderazione dell’intera vicenda. I sindaci dell’Unione e gli enti interessati sono stati informati di quanto siamo venuti a conoscenza", evidenzia la nota.
Ecco perché alcuni cittadini del comitato vorrebbero i sindaci vicini in questa "partita". "L'incontro con Priolo – spiega la nota – non ha lasciato ai sindaci il tempo necessario per analizzare quelle carte con la dovuta attenzione e bene hanno fatto i sindaci a richiedere un gruppo di lavoro che incominci ad esaminarle". "Alcuni di noi all’interno del comitato – chiosa la nota – non imputano ai sindaci di aver tradito un mandato, che tra l’altro non poteva essere affidato da un comitato civico a figure istituzionali, e dichiarano pubblicamente di essere disponibili ad offrire la loro competenza all’interno del Comitato tecnico scientifico che auspichiamo venga attivato il prima possibile". Effettuate queste precisazioni, il comitato unito si prepara alla manifestazione di domenica (19 marzo) e al flash mob di protesta.
LA REPLICA DEL COMITATO: "Prendiamo le distanze dal comunicato, scritto da persona allontanata dal gruppo".