La psicologia dei giocatori d’azzardo

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Secondo uno studio del Dott. Maurice Farber sul gioco d’azzardo sintetizzato nell’articolo: “I veri motivi del perché si scommette” (titolo originale: “Real Reasons You Gamble”) ci sono 6 fattori che ci spingono al gioco.
1) Alleggerire la noia. Il gioco d’azzardo suscita eccitazione, un ottimo antidoto per la noia, facendo passare il tempo velocemente, non dando pertanto spazio ai pensieri negativi.
2) La sfida di una battaglia. Per alcuni giocare diventa una vera e propria guerra, fatta di tante battaglie dove gli avversari possono essere virtuali o reali, come avviene per le scommesse online. Durante la battaglia/gioco è possibile attaccare, ritirarsi, pensare… tutto ciò provoca adrenalina come in una battaglia, naturalmente senza vere e proprie vittime.
3) È possibile sognare… Spesso si tende ad associare il gioco alle segrete speranze che la fortuna arriverà e risolverà tutti i problemi. Giocando piccole somme e sperando in grosse vincite si conferma questa tesi del sognare giorno dopo giorno, anche se il più delle volte il risveglio può essere doloroso.
4) La sensazione di potere. Giocare ad azzardo dà la sensazione di avere tutto sotto controllo e, soprattutto di essere imbattibili. I giocatori si convincono di non poter perdere. Per questo sono portati ad alzare sempre di più la posta in gioco.
5) La teoria del nemico in famiglia. Alcuni giocano per vendicarsi di torti subiti (reali e non) all’interno della propria famiglia. Una sorta di vendetta legata a offese di qualsiasi tipo. Queste convinzioni col tempo si alterano e conducono il giocatore a un abbandono della realtà, che lo porta a rifugiarsi nel mondo del gioco.
6) Il desiderio di perdere. Forse il paradosso più grande nel mondo del gioco d'azzardo è che moltissimi giocatori hanno il desiderio inconscio di perdere. Costoro, infatti, sembrano controllati da un profondo senso di colpa e giocano per alleviare quello stesso senso di colpa. È facile riconoscere questo tipo di giocatori perché sono quelli che giocano sempre a quote alte oppure contro le probabilità più ovvie.
È ovvio che non ammetteranno mai questo strano desiderio, anzi protesteranno sempre per la loro sfortuna ma inconsciamente sono molto soddisfatti di perdere.
 

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