Romagna: arrivano nuovi "robot" chirurgici negli ospedali del territorio

L’Istituto Oncologico Romagnolo dona 300mila euro per rendere sostenibile l’implementazione di questo importante progetto

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L'Ausl Romagna ha deciso di spingere sull'acceleratore dell'innovazione tecnologica, con un nuovo programma sperimentale di adozione e valutazione della chirurgia robotica nei quattro ospedali polispecialisti di riferimento del territorio.

Il nuovo robot chirurgico verrà utilizzato per gli interventi relativi al tumore dell'esofago, pancreas, fegato e vie biliari, mammella, polmone e chirurgia bariatrica, per quel che concerne l'Ospedale di Forlì; neoplasie a carico dello stomaco, del rene e dell'ovaio per l''Infermi' di Rimini; chirurgia del politrauma, Hipec e chirurgia d'urgenza al 'Bufalini' di Cesena; e infine carcinoma del colon-retto e malattie croniche infiammatorie intestinali al 'Santa Maria delle Croci' di Ravenna.

L'installazione nei diversi ambiti dell'Azienda di questi sistemi permetterà una maggior velocità nella curva di apprendimento della tecnologia robotica ad un numero sempre maggiore di chirurghi.

Ovviamente queste nuove tecnologie presentano costi notevoli per il sistema sanitario nazionale, ma l'Istituto Oncologico Romagnolo è pronto a fare la sua parte per rendere sostenibile l'implementazione di questo importante progetto. L'organizzazione no-profit fondata nel 1979 dal professor Dino Amadori ha deciso di riconoscere una donazione di 150mila euro per il 2022 e di 150mila euro per il 2023, per un totale di 300mila euro, affinché il robot chirurgico possa trovare applicazione nei diversi campi e fare la differenza nel percorso di cura dei pazienti del territorio.

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