Cattolica: una protesi fatta con stampante 3d salva la spalla di una paziente

Intervento chirurgico innovativo all’ospedale Cervesi

La protesi "custom made"

In Ausl Romagna è stato recentemente effettuato con successo, dall’unità operativa di Chirurgia della Spalla dell’Ospedale Cervesi di Cattolica diretta dal dottor Paolo Paladini, un complesso e innovativo intervento chirurgico di revisione di protesi di spalla, attraverso una protesi costruita su misura. 

La paziente era già stata operata nel 2009 per una grave artrosi gleno-omerale e le era stata impiantata una protesi anatomica di spalla che negli anni aveva funzionato regolarmente senza alcun problema. “Negli ultimi tempi spiega il dottor Paladini la paziente aveva manifestato un dolore ingravescente associato a una progressiva perdita di funzione con rumori preternaturali durante i movimenti della spalla. Da un esame radiografico era stato riscontrato un anomalo riassorbimento della componente glenoidea, composta da una parte in polietilene e una parte in metallo, con un ampio danno osseo della scapola.

A causa di ciò, essendo impossibile l'uso di una protesi standard, si è allora pensato di costruire una protesi “ad hoc”, appositamente disegnata sulla base della TAC della paziente. "La protesi spiega Paladini  è stata realizzata con il supporto di una nota azienda costruttrice italiana tramite un’innovativa stampante 3D, in grado di stampare direttamente in metallo una protesi costruita su misura che si adattasse al danno osseo della paziente permettendo uno stabile ancoraggio all’osso. Sono stati prodotti diversi componenti di prova, in plastica, che permettessero la valutazione del danno osseo e l’adattabilità della protesi e dopo aver verificato la fattibilità del progetto si è passati alla fabbricazione dell’impianto”.  

L’impianto è avvenuto tramite un intervento chirurgico reso possibile grazie alla collaborazione di tutta l’équipe medica composta da Carlo Alberto Augusti, Francesco Fauci, Giovanni Merolla, Antonio Padolino, Anna Maria Ricci, Marco Saporito e dall’équipe infermieristica composta dagli infermieri Roberti Francesca, Giuseppe Romano e Gigliola Dini e dall'anestesista Gian Marco Parlapiano.  

L’intervento è stato suddiviso in due fasi, una prima, nella quale è stata rimossa la protesi precedente, con particolare riguardo alla parte scapolare per evitare ulteriori danni ossei, e una seconda fase dove è stata impiantata la protesi inversa definitiva. Il corretto impianto della protesi è stato verificato con le radiografie effettuate immediatamente dopo l’intervento. “La paziente conclude il dottor Paladini è in ottime condizioni cliniche generali e ha già cominciato il programma riabilitativo a domicilio”.  “Si tratta afferma il direttore sanitario di Ausl Romagna Mattia Altinidi un nuovo importante traguardo per la nostra Azienda, in particolare per l’ospedale di Cattolica e l’Unità Operativa di chirurgia della spalla che ha sviluppato negli anni conoscenze ed esperienza che l’hanno portato ad essere un punto di riferimento nazionale per queste particolari situazioni cliniche”. 

 

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