Venerdì Pennabilli rievoca la via crucis: 70 figuranti in costume e atmosfera suggestiva

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Venerdì 3 aprile alle 21, dopo la liturgia pasquale presieduta dal Vescovo Turazzi, Pennabilli darà avvio alla antichissima sacra rappresentazione del Venerdì Santo, la tradizionale “Processione dei Giudei”. È un appuntamento di grande importanza e di raccoglimento per i fedeli di tutta la vallata, che coinvolge il pubblico in una complicità drammaturgica commovente.

Il paese sarà illuminato solo da fiaccole, da antichi lampioncini artigianali in carta colorata, appesi alle abitazioni e da bracieri infuocati. In un’atmosfera solenne sfileranno figuranti in costume cinquecentesco, accompagnati da canti medievali e preghiere, per la Rievocazione storica della Passione di Cristo.

La processione partirà alle 21:00 dalla chiesa della Misericordia, e sfilerà lungo vicoli dal castello di Penna al Castello di Billi. L’intero borgo medievale si cala in un’atmosfera d’altri tempi, di rara ed unica suggestione: il luogo, le luci fioche nella notte, i suoni, i riti, aggiungono forza emotiva a questa antichissima, sacra rappresentazione. La processione dei Giudei significa storia, fede, vita, tradizione, partecipazione e condivisione.  Durante la processione, agli uomini delle confraternite, vestiti con i tradizionali abiti, spetta il compito di trasportare a spalla una rarissima scultura in cartapesta policroma datata 1631, raffigurante la Madonna e il Cristo morto, che esce dalla chiesa della Misericordia solo in questa notte del Venerdì Santo. Il gruppo scultoreo è accompagnato in processione da preghiere e canti popolari che richiamano antichi ritmi e melodie della tradizione. Particolarmente suggestive sono le voci delle donne, che seguono le figure sacre, cantando lo Stabat Mater, che costituisce un patrimonio storico nella memoria degli abitanti di Pennabilli, o di chiunque abbia assistito alla processione. Assieme ai fedeli in corteo, partecipano alla processione 70 figuranti in caratteristico costume cinquecentesco: i soldati romani in marcia al rullo dei tamburi, le pie donne, il Cireneo e il Cristo, oppresso dal peso della Croce, e gli incappucciati che inalberano i simboli della passione.

Infine, il corteo arrivato al monastero delle Monache Agostiniane, sosta brevemente dentro la piccola chiesa. Le alture della Rupe, ai piedi dell’antico monastero agostiniano, richiamano il Golgota, in un contesto naturale fortemente solenne e suggestivo, illuminato solo da torce e falò, viene rievocata la Rievocazione della Passione e Morte di Gesù a cura della Filodrammatica Pennese. Questa tradizione, che si mantiene viva da tempo remotissimo, non è un semplice corteo di figuranti né solo una funzione religiosa, ma un evento sospeso tra rito e festa, tra mistero e fascino, che diventa per tanti, anche per chi capita a Pennabilli in questa notte, una esperienza da ricordare.

La celebrazione pasquale è frutto del lavoro e della passione degli abitanti di Pennabilli, delle Confraternite e della Pro Loco, che da sempre si adoperano per diffondere e salvaguardare il patrimonio della tradizione pennese, a questo scopo, quest’anno, oltre alla tradizionale celebrazione del venerdì, è stata allestita un’esposizione delle figure rappresentative della processione pennese, presso la trecentesca Chiesa della Misericordia aperta, domenica 3 e lunedì 4 aprile dalle 15:00 alle 18:00. La mostra è affiancata da una rassegna fotografica, a cura di Attilio Giampaoli, che ritrae i momenti più suggestivi della processione del Venerdì Santo. La mostra è anche un'occasione unica per visitare la chiesa della Misericordia, risalente al sec XIV, al cui interno è custodita la seicentesca Pietà in cartapesta policroma, che tradizionalmente viene condotta in processione dalle Confraternite. All'interno della chiesa, inoltre, sono esposte 7 tele, realizzate da autori diversi nel 1991, che, su un'idea originale di Tonino Guerra, rappresentano, secondo diverse ispirazioni, "Il dopocena dell'ultima cena". (approfondimenti sul sito Tonino Guerra goo.gl/cLf3or).

La rievocazione pasquale che si svolge a Pennabilli da alcuni secoli, non ha una datazione certa, poiché il suo inizio si perde nella notte dei tempi, risalendo forse già al XIII secolo. Essa rappresenta di certo uno dei momenti più significativi della tradizione pennese, che si tramanda di generazione in generazione, e per questo è intimamente legata alla vita di ognuno, da tutti attesa, da tanti accuratamente organizzata.

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