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Viaggi e intemperie: in ricordo di Ivan Graziani

Spettacoli Rimini | 14:21 - 11 Agosto 2010

Tutto esaurito e pubblico entusiasta. E' questo il bilancio dell'esordio di "Viaggi e intemperie", l'avventura di Filippo e Tommy Graziani nell'eredità musicale di Ivan cantautore e padre. Lo spettacolo, che si avvale della regia di Pepi Morgia e che ha fatto registrare larghissimo successo al teatro Petrella di Longiano (Forl'/Cesena), sara' presto a Milano e in seguito in tutta Italia. Un concerto particolare sin dal principio, con un'apertura affidata a un brano che si intitola "Chiusura". Quasi un controsenso, ma e' invece il modo – come recita il testo – di segnare subito "il confine fra i sogni e la realta'". Parte da qui, con un pezzo del '73 contenuto nell'album di esordio di Ivan Graziani (La citta' che vorrei) lo spettacolo-avventura dove si intrecciano nomi, persone, luoghi, emozioni e ricordi. Sul palco, oltre ai figli del cantautore abruzzese scomparso 12 anni fa, Filippo voce e chitarra e Tommy alla batteria, anche due musicisti che hanno accompagnato Ivan in diverse tournee: alla chitarra solista Bip Gismondi e alle tastiere Carlo Simonari. Le linee di basso sono affidate, invece, a Marco Battistini. Un caleidoscopio di ricordi ma anche di emozioni, che sono arrivare dritte ad un pubblico che quasi non voleva più andare via. "E' una cosa indescrivibile – ha detto Filippo Graziani in apertura di concerto - essere sul palco qui, oggi. Questa estate, per caso, abbiamo trovato una scaletta scritta di pugno da papa', non sappiamo ne' di che concerto, ne' di quando sia. Ci abbiamo pensato molto. A volte nella vita ci vogliono delle 'molle' per far scattare qualcosa. La vita e' un viaggio e ci sono anche delle intemperie, chi puo' negarlo su questo palco... Abbiamo sentito la voglia di riproporre questi brani. E' una grossa responsabilita'. Il tempo era quello giusto". Si va da "Taglia la testa al gallo" a "Fuoco sulla collina"; passando per "I lupi", "Prudenza mai", "Pigro" e "Il chitarrista". Poi, in acustico, i brani che Filippo definisce "i miei preferiti": "Motocross", "Gabriele d'Annunzio" e "Paolina". La band rientra e il viaggio prosegue attraverso "Agnese"; "Ballata per 4 stagioni", "Dottor Jekyll e mister Hide", "Un uomo" e "Fango". Filippo e Tommy non si fermano ai successi, vanno oltre, con quello che viene definito "un omaggio nell'omaggio", quello del periodo beat anni 60, quello dell'Anonima Sound: "Parla tu", "L'amore mio l'amore tuo" e poi ancora "Dada" e "Monnalisa". "Viaggi e intemperie" "e' il modo – dice durante il concerto Filippo Graziani – per poter unire due mondi: il mio, che ho condiviso musicalmente da 10 anni con Tomaso e Marco; e quello di mio padre". Strade che si incrociano fino ad unirsi perfettamente in capolavori come "Lugano Addio", "Il mio cerchio azzurro" (dedicata alla mamma, Anna Graziani) e "Firenze", che arriva solo al bis, ma fa esplodere la platea in un lungo applauso.

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