Vincenzo Di Grazia, l'insegnante ribattezzato dai media 'il prof sui tacchi a spillo' per essersi presentato nella primavera dell'anno scorso in abiti femminili per cinque giorni di fila nell'istituto alberghiero di Cervia, sul litorale ravennate, chiede ora di potere tornare al lavoro. Oggi il suo avvocato difensore, Nicola Montefiori, ha depositato al giudice del lavoro del tribunale di Ravenna il ricorso d'urgenza contro la sospensione, decisa a suo tempo dal ministero della Pubblica istruzione dopo che la performance in classe era finita sui giornali. Di Grazia si è sempre difeso dicendo che si trattava solo di una provocazione contro lo scarso interesse dei suoi allievi per la materia che insegna, cioé italiano. Nei mesi scorsi un dossier sul comportamento del professore era stato redatto dagli ispettori ministeriali inviati a Cervia. Una copia era finita anche alla procura di Ravenna che aveva emesso un decreto penale di condanna contro il professore per ingiurie e molestie ai danni di una collega. Parallelamente era stato avviato un procedimento disciplinare cominciato proprio con l'audizione del docente a Roma. Il professore rischia il licenziamento, ma se il giudice del lavoro accogliesse la sua richiesta, potrebbe tornare a lavorare nell'istituto Valturio di Rimini, sua ultima sede di insegnamento.
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