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L'Università della Louisiana presenta il progetto Fellini

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Spettacoli Rimini | 16:27 - 02 Aprile 2010 L'Università della Louisiana presenta il progetto Fellini

Pochi registi hanno avuto un'influenza così profonda sull'arte e sulla cultura come Federico Fellini. Sceneggiatore, regista, attore di film neorealisti: Fellini e i suoi collaboratori hanno attirato l'attenzione internazionale sulla rappresentazione realistica delle condizioni economiche e morali dell'Italia del dopoguerra. La ricca influenza del Maestro riminese continua a vivere nelle opere di registi come Woody Allen, Martin Scorsese, Sofia Coppola, per elencarne alcuni, e oggi anche nelle opere di un gruppo di studenti della Louisiana State University.

I risultati del Progetto Fellini, realizzato dall'Università americana della Louisiana in collaborazione con la Cineteca comunale, sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa, preceduta dalla proiezione dei lavori realizzati dagli studenti.

Il progetto Fellini è consistito in due corsi collegati: uno sulle opere del regista riminese, l'altro dedicato alla produzione di video sperimentali ad esse ispirate. Momento fondamentale e unico di questo metodo didattico è stato il viaggio in Italia.

Un viaggio sulle orme di Fellini, cominciato nel suo paese natale sul mare Adriatico, a Rimini. La città degli anni ’30, con la sua gente eccentrica, è stata immortalata nel film Amarcord (1973). A Rimini gli studenti hanno incontrato alla Cineteca Comunale e alla Fondazione Fellini professori di cinema, amici e parenti di Fellini. Hanno passeggiato sulla spiaggia, nel centro storico e al cinema Fulgor, dove Fellini vide i suoi primi film. Ripercorrendo il viaggio di Moraldo nell'altro omaggio di Fellini alla gioventù, I vitelloni, i ragazzi sono partiti per la seconda fase del viaggio salendo sul treno per Roma, dove hanno visitato la fontana di Trevi, l'EUR, Trastevere, Via Veneto, Piazza di Spagna, il Vaticano, la Basilica di San Pietro e Cinecittà.

Durante il viaggio in Italia, gli studenti hanno girato filmati ispirati ai luoghi, ai personaggi e alla tecnica di Fellini, e al ritorno in Louisiana hanno dedicato il resto del semestre al montaggio. Infine i cortometraggi sono stati presentati ai colleghi, studenti e professori, dell'Università.

Il progetto Fellini, a cura di Kevin Bongiorno (Associate Professor, French and Italian) e di Patricia Suchy (Associate Professor, Film Studies and Media Arts), fornisce un approccio alla didattica internazionale, interdisciplinare, totale e integrata.

Negli anni cinquanta, con film come Lo sceicco bianco, Fellini si è affermato come regista dotato di un suo stile e di una sua visione particolare, in grado di liberarsi dai confini del neorealismo. Ha vinto il primo dei suoi quattro Oscar per il miglior film straniero con la fiaba esistenziale La strada, in cui è protagonista Giulietta Masina, collaboratrice artistica e moglie di Fellini. Il suo film innovativo La dolce vita ha provocato l'indignazione del pubblico italiano, del governo e della Chiesa Cattolica, ricevendo allo stesso tempo l'acclamazione della critica internazionale per il suo ritratto di non soltanto di una cultura in crisi, ma anche, più profondamente, della condizione moderna.

Con il tempo ha sviluppato uno stile idiosincratico, non-narrativo, onirico e fantastico, uno stile descritto dal neologismo “Fellinèsque”. La parola illustra la trasformazione di una scena ordinaria attraverso immagini allucinatorie. Fellini ha esteso questo stile nelle sue opere autobiografiche come 8½ tramite la confusione dei confini tra realtà e fantasia che emergono entrambe come illusioni cinematografiche.

Al microfono di Riccardo Giannini, Gianfranco Miro Gori, Direttore della Cineteca Comunale di Rimini.

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