Don Benzi: suo ultimo scritto, ‘la morte non esiste’

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"La morte non esiste, perché appena chiudo gli occhi a questa terra, mi apro all’infinito di Dio". Ci sono parole profetiche sulla sua stessa scomparsa in uno degli ultimi scritti di don Oreste Benzi, morto la notte scorsa a Rimini. Si tratta di un commento alle letture della liturgia, il Libro di Giobbe, scritto da don Benzi proprio per il 2 novembre, Commemorazione dei Defunti. Il testo è stato letto stamane alle 6 dinanzi alla salma del fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII dal vescovo di Rimini monsignor Francesco Lambiasi, che poi ne parla oggi in un’intervista alla Radio Vaticana. "Nel momento in cui chiuderò gli occhi a questa terra – scriveva testualmente don Benzi -, la gente che sarà vicina dirà: ‘E’ mortò. In realtà, è una bugia. Sono morto per chi mi vede, per chi sta lì – aggiungeva -. Le mie mani saranno fredde, il mio occhio non potrà più vedere, ma in realta0 la morte non esiste, perché appena chiudo gli occhi a questa terra, mi apro all’infinito di Dio". Mons. Lambiasi dice di aver riletto, "proprio davanti a lui, la pagina che lui ha scritto per questa giornata: don Oreste, tra le tante cose che riusciva a fare, magari tra un aeroporto e l’altro, scriveva anche un commento all letture della liturgia della Parola di ogni giorno. E ho letto – spiega – proprio davanti alla sua salma queste parole, che risultano profetiche". "L’abbiamo letta con tutti i suo figli spirituali – aggiunge il vescovo di Rimini -, i membri dell’associazione Papa Giovanni XXIII, e tutti quanti abbiamo avvertito questo brivido di emozione molto forte".

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