Dal 20 gennaio la mostra Nel nome di Mami Wata sirena del vodu, riaprirà i battenti al Museo della Città dove sarà possibile visitarla fino al 6 marzo. Già allestita al Museo degli Sguardi, lesposizione viene riproposta nello spazio destinato alle mostre temporanee al piano terra del Museo della Città per offrire ai visitatori e in particolare alle scolaresche una più ampia opportunità di avvicinarsi al continente africano attraverso un approccio pluridisciplinare ai temi dellarte, della religione, della cultura popolare, della storia e antropologia.
Frutto della collaborazione tra i Musei Comunali di Rimini e il Centro Studi Archeologia Africana di Milano, la mostra valorizza gli oggetti di culto e gli ornamenti di decoro corporale utilizzati nelle cerimonie dai seguaci di Mami Wata, dea venerata come madre delle acque, ma anche come terrificante interprete della forza distruttrice del mare. Rappresentata con le sembianze di sirena o di giovane donna circondata da serpenti, Mami Wata è adorata soprattutto dalle popolazioni insediate lungo la costa atlantica dellAfrica, dal Senegal al Congo, che ne evocano lo spirito nella cornice del Vodu, una delle religioni più antiche al mondo che concepisce lUniverso come ununica entità-energia, ma dalle molte forme.
Il percorso espositivo riserva particolare attenzione alle perline e alle collane di pasta vitrea, di fabbricazione prevalentemente veneziana, in uso presso le popolazioni del Golfo di Guinea (ma anche in Brasile per via della diaspora). Oggetti di grande suggestione legati alle divinità dellacqua e in particolare a Mami Wata, la nostra sirena.
La proposta per le scuole è arricchita dallattività del laboratorio didattico Le perline e i simboli cari alle divinità africane legate ai culti dellacqua, nato sempre dalla collaborazione tra il Museo e il Centro Zaffiria; unoccasione per approfondire il valore simbolico-religioso ma anche artistico ed economico che la perlina assume negli aspetti della cultura africana raccontati dalla mostra. I ragazzi saranno guidati nellelaborazione di un proprio alfabeto simbolico a partire proprio dalle perle, per realizzare oggetti e libri che possano, attraverso questo strano e originale alfabeto, raccontare nuove storie.
La mostra, a ingresso libero, osserverà gli orari di apertura del Museo della Città.