In un solo anno 53 mila bambini nel mondo sono morti per omicidio, la principale causa di morte per gli adolescenti tra i 15 e i 18 anni; 150 milioni di ragazze e 73 milioni di ragazzi sotto i 18 anni hanno subito forme di violenza sessuale (dato del 2002); 218 milioni di bambini nel 2004 sono stati costretti a lavorare e 126 milioni sono occupati in attività pericolose. Queste cifre allarmanti le ha fornite nell'intervento di apertura delle Giornate internazionali di studio Pio Manzù, dedicate proprio al futuro dei bambini, Paulo Sergio Pinheiro, brasiliano, rappresentante speciale del segretario generale Onu Ban Ki Moon, incaricato di condurre uno studio sulla violenza contro i bambini nel mondo e inviato speciale del Segretario in Birmania. Per quattro anni Pinheiro, servendosi di 15 mila ricercatori in ogni angolo del mondo, ha radiografato l'inferno dei bambini: e nel convegno di Rimini, prima di partire per la Birmania, ha fatto una sintesi della situazione. "Anche nelle istituzioni carcerarie - ha detto - i bambini sono vittime di violenza, che é perpetrata e, cosa più grave, tollerata, nascosta e non denunciata, anche in famiglia e nelle scuole. Del resto i bambini non sanno come denunciare le violenze che subiscono perché sono soggetti vulnerabili e tale vulnerabilità, che è data dall'età, può accentuarsi in base a fattori come sesso, razza, disabilità, povertà, che rappresentano dunque fattori di rischio importanti". Nello studio di Pinheiro viene sottolineato come "i più piccoli sono soprattutto vittime di violenza fisica, mentre i più grandi subiscono violenze sessuali. La famiglia dovrebbe garantire la sicurezza fisica ed emotiva del bambino e lo Stato deve aiutare a esercitare questo ruolo per evitare, come accade, che le famiglie stesse siano dei luoghi molto pericolosi per i bambini.Del resto in famiglia è molto difficile fermare la violenza, anche se questa non si ferma nelle mura domestiche. La violenza sui bambini genera grandi impatti nella crescita fisica, emotiva e cognitiva di ognuno di essi e può avere conseguenze gravi per la salute". Nello studio vengono fatte una serie di raccomandazioni agli Stati membri dell'Onu, che rappresentano il frutto di esperienze condotte in tutto il mondo. Vi è già stato un follow up del rapporto nell'Assemblea generale delle Nazioni Unite e sono state riscontrate diverse reazioni positive di alcuni Stati. Fra gli strumenti che potrebbero essere utili, Pinheiro ha segnalato la necessità di istituire per legge difensori civici dei bambini, che costituiscano una importante figura indipendente, già adottata in alcuni Paesi, ma non in Italia, anche se vi sono diverse proposte di legge al vaglio del Parlamento.