Verrà presentata domani (Sabato 1 Marzo) a Urbania la proposta di legge per le nuove Comunità montane delle Marche. Anche stavolta, lUncem si è messa subito al lavoro e dopo il drastico taglio operato dalla Finanziaria a dicembre ha già elaborato la sua ipotesi per il rinnovo dellente (che dovrà avere una nuova normativa regionale entro giugno). Un percorso serrato e difficile, che ha dovuto fare i conti con la pesante decurtazione dei fondi statali. Già dal primo gennaio i compensi degli amministratori sono stati dimezzati. Inevitabile la riduzione dei territori governabili (saranno esclusi 600 km quadrati), della popolazione gestita (si scende da 350 a 250mila cittadini) e del numero delle Comunità distribuite sul territorio: sono state limate allosso le strutture amministrative, e si fa problematico lapprovvigionamento di risorse per continuare a garantire i 231 tipi di servizi oggi erogati, da quelli urbani associati (trasporti, scuole, rifiuti, aiuti sociosanitari) a quelli di promozione economica (sportelli per le aziende, sussidi allagricoltura e allartigianato, formazione e avvio alla professione) fino a quelli più caratteristici (cura del territorio, prevenzione e lotta agli incendi, dissesto idrogeologico, emergenze e disastri naturali) .
In concreto, le Comunità delle Marche secondo la proposta Uncem passeranno da 13 a 10, quattro in provincia di Pesaro-Urbino, tre a Macerata, due tra Ascoli e Fermo, una ad Ancona. Il criterio altimetrico è fissato ai 400 metri, la tipologia dei Comuni è quella dei medi e piccoli centri, con una scelta obbligatoria tra Comunità e Unione. Gli assessori saranno da 2 a 4 a seconda della popolazione governata, le risorse verranno attribuite attraverso un paramentro che favorisce le aree più disagiate: scarsa densità abitativa, ampia estensione territoriale, elevato numero di Comuni e valori di reddito medio inferiori alla media regionale.
Ma il vero tema scottante è quello dei servizi al cittadino. Le Comunità hanno sacrificato con questa configurazione le loro necessità logistiche e operative, ora resta da capire come si possa continuare a rendere competitivo il territorio montano che realizza il 17% del Pil (superando in produttività la fascia costiera). Un vantaggio basato sulla forza delle persone e sul buon governo locale, realizzato tramite i necessari fondi regionali e statali. La presidente dellUncem Marche, Maria Assunta Paci: Questo convegno è molto importante perché mette al centro i veri protagonisti, cioè i cittadini, rappresentati dai Comuni. Vogliamo capire da loro quali siano le esigenze più reali e spiegare ai massimi rappresentanti regionali come sia possibile intervenire con lo strumento fondamentale delle Comunità, enti sovracomunali capaci di abbassare i costi e moltiplicare le tutele del territorio. A patto che arrivino le risorse adeguate.
Al convegno La montagna dei Comuni: insieme per una Comunità montana nuova partecipano gli assessori regionali Luciano Agostini, Luigi Minardi e Gianluca Carrabs, i consiglieri Roberto Giannotti, Francesco Comi, Mirco Ricci e Leonardo Lippi, i presidenti delle Comunità montane e i sindaci del territorio. Chiude i lavori lonorevole Oriano Giovannelli, presidente della Lega Autonomie. Inizio alle ore 9.30 nella Comunità dellAlto e Medio Metauro (via Manzoni 25, zona nord del centro di Urbania).