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Maxi frode da 60 milioni di euro sulla vendita di telefonini e computer, coinvolta anche Rimini

Cronaca Rimini | 13:26 - 21 Luglio 2017 Maxi frode da 60 milioni di euro sulla vendita di telefonini e computer, coinvolta anche Rimini

Una maxi frode da 60 milioni di euro all'Iva nel settore della vendita di prodotti di elettronica, telefonini e computer nella provincia di Forlì-Cesena, Parma, Reggio Emilia, Ferrara, Bologna e Rimini. E' quanto denunciato dalla Guardia di Finanza e l'Ufficio delle dogane di Forlì al termine di una indagine a seguito della verifica dell'Agenzia delle dogane su una società forlivese operante nel commercio all'ingrosso di elettronica che evitava sistematicamente di versare l'Iva all'erario. Gli investigatori delle Fiamme Gialle e i funzionari dell'Agenzia delle dogane, sono riusciti ad individuare una vera e propria organizzazione criminale che faceva capo all'amministratore della società forlivese (M.P. di anni 52) che, oltre a non versare l'imposta sul valore aggiunta, si procurava anche inesistenti crediti Iva attraverso l'utilizzo e l'emissione di fatture per operazioni inesistenti, secondo il sistema della "frode carosello", che prevede l'interposizione tra il soggetto venditore e l'effettivo destinatario finale di una o più aziende fittizie, le "cartiere". "Complessivamente nel sistema fraudolento - precisa un comunicato delle Fiamme Gialle - sono state coinvolte ben 36 società che erano o totalmente inesistenti o che comunque emettevano fatture per operazioni inesistenti. Molte di queste (12) sono state anche dichiarate fallite o hanno cessato l'attività dopo aver accumulato una forte esposizione con l'erario. Anche la società forlivese era stata dichiarata fallita nel 2015, dopo aver maturato debiti per oltre 58 milioni di euro, di cui 4 verso fornitori e ben 54 milioni verso l'erario. In tal modo la società forlivese (che aveva raggiunto un volume d'affari tra i 25 e i 30 milioni di euro all'anno) aveva creato un vorticoso giro di fatture false per 60 milioni di euro, tramite altre società intestate per lo più a prestanomi".

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