Tagliole in giardino contro i gatti. Così un pensionato squartava i felini della vicina di casa

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E' iniziato martedì 22 novembre il processo a carico di un 76enne, chiamato a rispondere del reato di uccisione di animali. Parte civile la nipote 60enne, sua vicina di casa e confinante nella campagna di un comune della Valconca. La signora, invalida da un trentina d'anni, era solita circondarsi della compagnia di gatti, che però sparivano misteriosamente. Il mistero iniziò a diradarsi a seguito di un episodio avvenuto a fine 2014: la figlia della 60enne, in partenza per le ferie, chiese alla madre di occuparsi per qualche giorno del suo labrador. L'animale si ferì a una zampa dopo essere finito su una tagliola, fatto che insospettì la donna. A inizio 2015 il secondo episodio: la 60enne vide lanciato in giardino un sacchetto al cui interno era contenuto uno dei suoi gatti, morto e orribilmente eviscerato. A quel punto partirono le indagini verso il vicino di casa, lo zio, che proprio dopo il ferimento del cane aveva proferito minacce verso la nipote, promettendole di farle sparire tutti i gatti. Il veterinario appurò che il gatto era stato ucciso da una tagliola o comunque da uno strumento utilizzato per il bracconaggio. Le indagini della Procura sfociarono in un decreto penale di condanna verso il 76enne, che vi fece opposizione. Si è così arrivati al processo, in cui la 60enne è rappresentata dall'avvocato Maria Luisa Trippitelli, che ha precisato la volontà della propria assistita di non perseguire fini economici, ma di voler procedere per il rispetto verso gli animali brutalmente uccisi.

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