Agguato in strada San Giuliano, arrestato "Nonno carabina". Un criminale vendicativo e senza scrupoli

Un uomo dal passato criminale “di spessore”, un tipo vendicativo ma, allo stesso tempo, una persona capace di attendere il momento giusto per cercare vendetta. Così gli inquirenti descrivono il profil...

A cura di Redazione
29 luglio 2016 14:40
Agguato in strada San Giuliano, arrestato "Nonno carabina". Un criminale vendicativo e senza scrupoli -
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Un uomo dal passato criminale “di spessore”, un tipo vendicativo ma, allo stesso tempo, una persona capace di attendere il momento giusto per cercare vendetta. Così gli inquirenti descrivono il profilo di Attilio Da Corte Zandatina, il 73enne di origini liguri ma da molti anni residente a Rimini, arrestato giovedì dai carabinieri come mandante del tentato omicidio di Augusto Mulargia, avvenuto la sera dello scorso 5 giugno in via Carlo Zavagli. All’indagato il provvedimento è stato notificato in carcere dove si trova, dallo scorso 21 giugno, dopo essere stato arrestato dai militari della stazione di Viserba perché trovato in possesso di oltre mezzo chilo di cocaina. Soprannominato nell’ambiente criminale come “Nonno carabina”, per la sua abilità con le armi da fuoco, a dispetto della sua età pare per nulla intenzionato ad andare in pensione, anzi. Molto attivo nel traffico degli stupefacenti, da sempre la sua principale attività assieme ai reati contro il patrimonio e alle armi, negli ultimi tempi ha cercato di riaffermare il proprio potere sui traffici illeciti in Riviera. Ed è proprio per questo, secondo gli investigatori, che avrebbe ordinato ai suoi uomini (uno di questi, il 22enne napoletano Emanuel Karim Camaldo, accusato di aver fatto materialmente fuoco è finito in manette lo scorso 27 giugno, il secondo è ancora ricercato. Proprio a Camaldo Zandatina ha pagato le spese legali e mandato, al momento dell’arresto, i propri saluti con la chiara intenzione di non farlo parlare) di uccidere Mulargia. Ufficialmente il movente va ricercato nel mancato pagamento di alcune partite di droga per un valore di circa 60mila euro ma, in realtà, oltre all’aspetto puramente economico Da Corte Zandatina avrebbe inteso punire platealmente colui che un tempo considerava come “un figlio” e che ora è divenuto a tutti gli effetti un “infame”. Nemmeno i recenti 8 anni di carcere sono serviti a placare la voglia di rivalsa e di vendetta del 73enne nei confronti di un fatto risalente a oltre 10 anni fa. Zandatina monitorava costantemente gli spostamenti di Mulargia tanto che, secondo quanto emerso dalle indagini, in più occasioni avrebbe detto di essere persona capace di “aspettare il momento giusto”. Nel 2014 la vittima, rientrata a Rimini per qualche giorno, denunciò come contro l’abitazione dei genitori vennero esplosi alcuni colpi di fucile. E nella deposizione alle forze dell’ordine, in quel caso la polizia, pur non facendo mai esplicitamente il nome dell’anziano leader criminale, non nascose di avere precisi sospetti circa l’accaduto. Dopo l’agguato in via Carlo Zavagli, invece, Da Corte Zandatina ha manifestato tutto il proprio disappunto per il fallimento del piano e il suo coinvolgimento nell’operazione. Per sua sfortuna, pur avendo  usato le precauzioni del caso, i carabinieri sono riusciti comunque a intercettare le sue confessioni e, molto probabilmente, a mettere il punto esclamativo alla sua lunga carriera criminale. Vedi precedente notizia e VIDEO.

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