Ezio Angelini, l'uomo telecom anti blackout, tra le antenne da oltre 30 anni anche con il nevone

Una vita senza cellulare per molti è impossibile. Nel 2016 il telefonino è diventato parte integrante della routine quotidiana, sia per lo svago, ma soprattutto per il lavoro: telefonate, sms, interne...

A cura di Redazione Redazione
18 febbraio 2016 16:25
Ezio Angelini, l'uomo telecom anti blackout, tra le antenne da oltre 30 anni anche con il nevone -
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Una vita senza cellulare per molti è impossibile. Nel 2016 il telefonino è diventato parte integrante della routine quotidiana, sia per lo svago, ma soprattutto per il lavoro: telefonate, sms, internet. Molto spesso però arriva il famigerato "blackout" o problemi di connessione e di linea e scatta il panico della popolazione. I sempre più "estremi" fenomeni atmosferici, dalle nevi abbondanti alle piogge torrenziali, mettono a dura prova le apparecchiature indispensabili al funzionamento della rete telefonica fissa e mobile. A quel punto le speranze dei cittadini sono risposte nella bravura e nella celerità dei tecnici della telefonia. Lo sanno bene in Alta Valmarecchia, dove è fortemente apprezzato il lavoro della squadra diretta da Aldo Cellini, responsabile dell'area Montefeltro-San Marino. I tecnici che si occupano degli apparati di trasmissione, dei ponti telefonici, degli apparati Adsl e dei sistemi di interconnessione sono tre: Giovanni Balducci, Graziano Fazi ed Ezio Angelini. Quest'ultimo, il veterano della compagnia, a breve festeggerà i 32 anni di lavoro in Tim, che all'inizio della sua avventura professionale, nel 1984, si chiamava ancora Sip. All'epoca ci si occupava solo della rete fissa. Ma il lavoro non è diventato più complicato, ci spiega Angelini; è sempre in evoluzione e richiede aggiornamenti, ma senza troppe differenze tra il vecchio e il nuovo millennio. A proposito di difficoltà, si parlava di eventi atmosferici. Il pensiero allo storico "nevone" del 2012 è doveroso. "Black" (questo è il suo soprannome) è stato protagonista in prima linea nei 13 lunghissimi giorni di calamità naturale che ha colpito i sette comuni dell'Alta Valmarecchia. "Io e il collega di Rimini Marco Garavelli abbiamo vissuto con i Vigili del Fuoco di Belluno, sul loro gatto delle nevi, talvolta non potevamo neanche tornare a casa e dormivamo dove capitava", racconta Angelini. Il servizio partiva alla mattina, dall'unità di crisi in Piazzale Cesare Battisti a Novafeltria, luogo di partenza del gatto delle nevi, l'unico mezzo per poter raggiungere i luoghi dei guasti o quelli in cui si trovavano i ponti della Tim da controllare. La meta più "frequentata" Sant'Agata Feltria. Così, badile in mano, partiva il duro lavoro per permettere ai cittadini di telefonare e di connettersi a internet. "E' stato un film, un'avventura, non un semplice lavoro", confida Angelini. Ripagato dall'affetto dei suoi concittadini e delle autorità, che non hanno fatto mancare i propri ringraziamenti agli angeli del telefonino.

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