Dal 2004 al 2015 sono circa 350 i riminesi giocatori patologici presi in carico dai servizi territoriali per ludopatie e gioco d'azzardo. Numero in aumento: da 12 all'anno sono diventati 70. Più di 6 su 10 hanno registrato dipendenze da slot e video lottery, quasi 2 su 10 da lotto e bingo. Numero esiguo in percentuale (3,2%) ma monitorato quello delle persone che giocano d'azzardo, ma su Internet. Otto giocatori patologici su 10 sono uomini, la maggioranza del 30% è riscontrabile nella fascia d'età 40-49 anni.
L'esplosione del gioco d'azzardo è facilmente collegabile alla crisi economica, come rileva il Vicesindaco di Rimini Gloria Lisi, a margine dell'incontro “Il gioco d’azzardo in tavola: numeri, giochi e giocatori” organizzato dal Comitato slotmob di Rimini. Una situazione che inevitabilmente arricchisce le 18 sale gioco del Comune di Rimini, mentre in tutta la Provincia sono 300 gli esercizi con locali da gioco, per un totale di 1800 macchinette che inevitabilmente portano alla rovina un numero elevato di giocatori.
Il vicesindaco chiede così una più stringente normativa che colpisca prima di tutto gli investimenti della malavita che ricicla nel settore ingenti somme di denaro sporco. Ma ciò non può bastare. Sono gli stessi esercenti che devono dare il buon esempio, è il messaggio che vuole lanciare Gloria Lisi, nell'elogiare i quindici locali di Rimini che hanno aderito alla campagna "Free slot", scegliendo di disinistallare o di non installare le apparecchiature per il gioco d'azzardo.