Cannabis terapeutica: in Italia arriva a costare 40mila euro l’anno

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Nonostante le continue ricerche e gli studi finora portati a termine che dimostrano l’efficacia dei farmaci cannabinoidi e sebbene in Italia l'immissione in commercio di questi farmaci sia già stata autorizzata per la cura di patologie gravi (come ad esempio la sclerosi multipla), nel nostro Paese per poter curarsi con la cannabis ci vogliono dagli 11mila ai 40mila euro annui.
A denunciare questa iniquità è LapianTiamo, un’associazione no-profit che si occupa di offrire supporto, promuovere idee e diffondere informazione sull’uso terapeutico della canapa medicinale.
La facilità con la quale i malati possono ottenere una prescrizione di farmaci cannabinoidi – anche semplicemente dal proprio medico di base – si contrappone  poi alla difficoltà di reperire tali medicamenti. Non tanto a livello di disponibilità, visto che una volta richieste in farmacia, le dosi vengono spedite comodamente a casa, ma di costi spropositati:  ben 32 euro al grammo. Ciò significa che un paziente che ha bisogno di un grammo di cannabis terapeutica giornaliera, deve sborsare più di 11mila euro all’anno, mentre una malato che necessita di 3 grammi, può arrivare a spendere quasi 40mila euro.
Eppure, coltivare la cannabis non avrebbe costi eccessivi, mentre ottenere farmaci cannabinoidi rappresenta un vero e proprio salasso. Le associazioni a favore stanno comunque lottando per arrivare almeno alla regolamentazione dell’uso della cannabis terapeutica anche in Emilia Romagna, dove la legge è a un passo dall’approvazione, ma da anni sta incontrando il dissenso dell’opposizione.
Nel frattempo, la nostra regione detiene il primato italiano per la presenza dei cosiddetti smart shop: si tratta di negozi specializzati dove poter acquistare sostanze psicoattive naturali legali, come ad esempio la salvia, la quale è stata ed è anch’essa oggetto di studi che metterebbero in evidenza alcune sue proprietà terapeutiche applicabili in ambito medico. Bologna la prima città per concentrazione di "smart shop", ma anche Rimini qualche anno fa ospitava una di queste attività che fu successivamente chiusa.
Inoltre, proprio la nostra regione è al primo posto in Italia per uso di cannabis sintetica e sono sempre più gli episodi di cronaca riportati dai giornali per spaccio illegale di sostanze stupefacenti.
Secondo l’associazione LapianTiamo, la possibilità di coltivare piante controllate per produrre farmaci cannabinoidi potrebbe essere una valida alternativa per scoraggiare anche il mercato illegale e non costringere i pazienti meno facoltosi a doversi rivolgere al mercato nero per potersi curare.  

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