Un salto nei club della Riviera degli anni ’80 e ’90 al Museo di Rimini

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Un percorso sensoriale di immagini e suoni che coinvolgerà completamente il visitatore riportandolo nel periodo, tra gli anni Ottanta e Novanta, durante il quale la Riviera tra Rimini e Gabicce è stata il cuore di un fermento sociale, musicale e culturale senza precedenti. Questo è il tema della mostra “Riviera Club Culture” che dal prossimo 22 dicembre sarà aperta all’interno del “Cantiere” ala moderna nel museo della Città (vecchio ospedale). Un percorso intorno a musica, fotografia, grafica ed architettura con i lavori di Stefano Ferroni, Giovanni Tommaso Garattoni, PariTani, Stefano Tonti, Complotto Grafico, Chico De Luigi e Rosangela Betti. La mostra nasce dall’omonimo libro dedicato al mondo cangiante e rumoroso delle discoteche e dei club, che hanno cambiato il modo di concepire il divertimento e la vita notturna della Riviera. Un viaggio tra anni ’80 e ’90 camminando tra i locali che hanno fatto “storia”, dalla Baia, al Cocoricò, passando per lo Slego, e le immagini grafiche e fotografiche, che hanno saputo rappresentare al meglio quel periodo.
Inaugurazione della mostra, curata da Carlotta Frenquellucci, Massimo Roccaforte e Mauro Ugolini, prevista per il  22 dicembre alle 18 e a seguire dalle 22.30 Slego Remember al Velvet Club&Factory con Thomas Balsamini e il live dei Diaframma. “Riviera Club Culture” rimarrà aperta fino al 6 gennaio 2013, il sabato e la domenica dalle 16.30 alle 20.30 con incontri, presentazioni e dj set ad ingresso libero.
La suggestiva cornice del cantiere ala moderna del museo della città farà anche da sfondo al party di fine anno in cui verranno ricostruite le atmosfere e il sound di quel periodo. Dalla 00.30 alle 3.00 del 31 dicembre, selezione musicale a cura dei dj Moz-art e Rubens direttamente dalla Baia degli Angeli. “Ritorniamo da dove siamo partiti” racconta Massimo Roccaforte, uno dei curatori “Nel ’75 si inaugura la Baia degli Angeli da li parte un nuovo modo di intendere la discoteca, l’intrattenimento notturno, la festa e anche il ruolo del dj. Guardiamo alla ricostruzione di una memoria collettiva per andare nel futuro, per portare avanti il discorso.”

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