Omicidio di Covignano di Rimini, il volto del killer

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La questura di Rimini ha divulgato l'identikit del presunto omicida di Leonardo Bernabini, realizzato dalla Direzione centrale anticrimine della polizia di Stato in base alle dichiarazioni rilasciate dai testimoni che avrebbero visto scappare l'uomo dopo il delitto, commesso domenica mattina in una stradina circondata dai campi sul colle di Covignano. Il killer, un uomo sui trent'anni alto circa un metro e 70, avrebbe le ore contate. Ha lasciato troppe tracce: lo hanno visto durante la fuga, ha lasciato le impronte sull'arma del delitto, un fucile da caccia calibro 12, e soprattutto ha fatto una chiamata dal suo cellulare. La persona contattata sarebbe il padre, al quale l'assassino ha chiesto aiuto. Testimoni lo hanno sentito mentre correva spaventato e al telefono gridava 'non so dove sono, vienimi a prendere'. Di sicuro i due si conoscevano ed erano arrivati sul posto insieme. Bernabini, 55enne originario di Verghereto ma residente da tempo a Rimini, lavorava come autista di camion e pullman e per arrotondare accompagnava i ragazzini in discoteca, senza però avere la licenza da tassista. E' stato ucciso con due colpi di fucile alla nuca mentre si trovava nella sua macchina, una Opel Astra station wagon, seduto al posto di guida.

Intanto dall'autopsia si è stabilita l'ora del decesso, avvenuto attorno alle 10. Due gli spari, uno lo ha colpito da dietro di striscio, mentre quello fatale gli ha devastato un lato della testa. L'assassino, secondo quanto ricostruito, avrebbe passato la serata in un noto locale frequentato da gay, dove alcuni avventori lo avrebbero notato anche azzuffarsi. Qui lo avrebbe raggiunto la vittima che, come già detto, lavorava come tassista fuori dalle discoteche. Secondo quanto trapelato, gli inquirenti sarebbero ad un passo dal ritrovamento dell'assassino.

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