Sponsorizzazioni sportive, scoperta evasione per 20 milioni, tre arresti

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 La Guardia di Finanza di Rimini ha eseguito, nella notte tra il 16 e il 17 luglio, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per 4 persone, che sono risultate essere responsabili a vario titolo dei reati di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione, occultamento o distruzione di scritture contabili. Inoltre, è stato effettuato un sequestro preventivo per otto milioni di euro. I quattro hanno agito attraverso 4 società operanti nel settore delle sponsorizzazioni delle gare automobilistiche, in particolare di rally, ed il successivo trasferimento all’estero dei proventi dell’attività criminosa. In particolare i militari di Rimini si sono concentrati sul denaro che finiva in Svizzera. Precedenti indagini, svolte dalla procura di Udine, che erano sfociate in una rogatoria internazionale, avevano mostrato anche un flusso di denaro verso San Marino. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Rimini, hanno portato alla raccolta di numerosi elementi di prova a carico degli indagati e alla ricostruzione del sistema da loro utilizzato per effettuare la frode. R.P. imprenditore ed ex pilota, faceva capo a tre società sportive aventi sede legale in Coriano (Rn) ed una nel Delaware (USA), per cui cercava finte sponsorizzazioni. In questo veniva aiutato da due soggetti di comodo, uno della provincia di Torino e un italiano residente in Svizzera quale “professionista” in grado di offrire preziosa consulenza sulle attività di riciclaggio nel paese estero e su cui pende anche l’accusa di riciclaggio. Inoltre, forniva consulenza sui proventi illeciti derivanti dal giro di fatture false, reperiva prestanome compiacenti, sui quali trasferire la titolarità delle quote societarie e le connesse responsabilità amministrative e penali. La frode forniva una serie di vantaggi sia alla scuderia, che ai finti sponsor. Da un lato le scuderie automobilistiche reperivano senza problemi, le somme necessarie allo svolgimento delle manifestazioni. Dall’altra parte, gli sponsor ottenevano un vantaggio economico, perché a fronte di fatture “gonfiate”, che riportavano i costi fittizi del finanziamento alla scuderie, pagavano, in realtà ai team una piccola percentuale dell’importo indicato. Il vero servizio offerto dalle scuderie e dalle altre società che organizzano gli eventi si concretizzava in un “pacchetto di risparmio fiscale”, che andava al di là della vera utilità del finanziamento.  La Guardia di Finanza ha dovuto eseguire un laborioso lavoro di ricostruzione dei flussi finanziari, poiché gran parte della documentazione fiscale è stata occultato o distrutta. Importante è stata la collaborazione con l’Agenzia delle Entrate – Ufficio Antifrode, le cui indagini avevano dato origine al procedimento penale. Per quanto riguarda le fatture false, relative ai costi fittizi, il giro messo in atto dai quattro supera i 20 milioni di euro, senza contare i conti gonfiati anche dai clienti delle società. L’operazione "Sponsor Laundering" ha portato all’arresto di tutti i responsabili, ad eccezione di uno dei prestanome, un cittadino marocchino, sulle cui tracce è la Guardia di Finanza  di Rimini. L’arresto di uno dei soggetti di comodo, che risiedeva ad Ivrea, è stato particolarmente impegnativo. L’uomo, accorgendosi dell’arrivo della Finanza, si è gettato dal primo piano dell’abitazione in cui risiedeva, ed è fuggito nel bosco  abbandonando il telefono, sperando così di far per perdere le sue tracce. Poco dopo, però, i militari sono riusciti a scovarlo e ad arrestarlo. Inoltre, si è provveduto al sequestro preventivo “per equivalente” due appartamenti siti in Vistrorio (TO) e Borghi (FC), diversi autoveicoli ed un motociclo di grossa cilindrata, quote societarie e rapporti bancari e postali per 1 milione di euro.

Nella foto gallery una delle abitazioni sequestrate.

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