Aria bassa nello spogliatoio del Rimini dopo il ko in casa con la Recanatese per 1-2. Una grutta giornata: prestazione brutta da far arrabbiare anche i tifosi in tribuna centrale (in totale sono stati solo 654 i paganti), che già nel primo tempo hanno beccato mister Gaburro che a sua volta ha risposto platealmente.
Insomma, non un bel clima. Del resto la squadra nel ritorno ha collezionato solo 12 punti (ha girato a 31 punti) - in 14 partite per dieci volte il Rimini è andato in svantaggio - e nonostante questo si mantiene al decimo posto perché alle sue spalle le avversarie vanno con il freno a mano tirato (il Fiorenzuola ha fatto peggio dei biancorossi nel ritorno: sei 6 punti e Fermana ko in casa): insomma i playoff sono ad un passo più per demeriti degli inseguitori, però, che per meriti propri.
A fine partita il tecnico Marco Gaburro ha ammesso: “La prestazione non è stata all’altezza e siccome io sono il tecnico mi sento responsabile. Abbiamo fatto tanto e male, sono più deluso da quello che non siamo riusciti a fare piuttosto di quello che abbiamo concesso. Il gol subito poi è stata l’ennesima frittata, in casa quest’anno è successo troppe volte”.
Che cosa è mancato per portare casa almeno un punto?
“Tutto – sorride con amarezza il tecnico – Non ha funzionato niente, mi aspettavo una partita completamente diversa; avevamo impostato una partita più offensiva del solito, con due punte centrali da subito perchè l'obbiettivo era di mettere più pressione, magari rischiando qualcosa in più, invece non siamo riusciti a trovare la via della porta. Mi aspettavo una partita diversa,. Il primo tempo è stato molto bloccato; ad inizio ripresa è arrivato il gol, un nostro regalo. Non siamo riusciti ad invertire l'inerzia della gara, ci siamo persi dopo il gol. La squadra ha reagito in maniera scomposta”
Oggi la squadra biancorossa non ha reagito dopo il gol subito. Perché?
“Non ho una risposta, noi abbiamo fatto anche delle belle reazioni. Spesso questa squadra ha avuto bisogno di schiaffoni per reagire. Onestamente oggi il clima era surreale: una squadra che si ritrova sotto a mezzora dalla fine l’ho vista non riuscire a trovare dentro di sé le motivazioni e la forza, più la forza delle motivazioni, per fare un finale diverso".
Gaburrro, la cosa che salta all'occhio è la mancanza di spirito, forse la squadra vive una condizione mentale di difficoltà.
“E' così. Sta a me capire che cosa abbiamo avuto nella testa oggi perché non mi aspettavo questa gara. I segnali non erano assolutamente quelli di una squadra che avesse in testa poca energia. Dobbiamo capire il motivo perché ci aspettano cinque partite importanti e oggi poteva andarci peggio se le avversarie alle spalle avessero accorciato. La prima è con la Reggiana e dobbiamo trovare lo spirito diverso”.
Come ci si rialza da questa sconfitta?
“Bisogna essere lucidi, lavorare e guardarci in faccia, mi pare di capire che la situazione in classifica sia esattamente come prima. Bisogna prendere atto che conterà quello che si farà da qui alla fine, purtroppo oggi il Rimini non ha sfruttato la giornata per guadagnare un po’ di margine in più. Non bisogna confondere il percorso fatto dalla squadra con la partita singola, la squadra deve pensare alle prossime cinque partite”.
Ha cambiato ancora modulo passando al 4-4-2.
"Volevo avere due punte per riempire l’area sempre, volevo avere due ali per puntare i terzini costantemente. Una partita in casa pesante dal punto di vista dei punti in palio e volevo dare un segnale alla squadra andando ad interpretare la fase offensiva con quattro giocatori. Ero convinto che nei duelli individuali potessimo avere la meglio, invece loro sono stati reattivi, hanno concesso poco ed è diventata non la partita che volevo”.
Senti vacilare la panchina?
“La sento vacillare sempre, ogni domenica, da settembre – sorride il tecnico - . Nel ritorno non pensavo di poter ripetere il bottino dell'andata ma neppure 12 punti. Dobbiamo fare meglio da qui alla fine, ogni partita sarà tirata a livello di testa e noi dobbiamo essere quelli di oggi. Cinque partite e poi faremo le valutazioni”.
Applausi alla sua squadra da mister Giovanni Pagliari: “Penso che la squadra abbia fatto una partita importante, venivamo da una sconfitta con il Gubbio, ma questo è un gruppo straordinario: ogni volta che siamo caduti ci siamo rialzati subito, devo dire bravi a loro”.
Fate un pensierino ai playoff?
“Non scherziamo! Se mi avessero detto alla viglia della stagione che a cinque dalla fine 39 punti avrei firmato col sangue. Noi dobbiamo pensare alla salvezza che sarebbe qualcosa in più dello scudetto dell’anno scorso. Oggi vedere molti di questi ragazzi – la Recanatese schierva sei under - giocare su un campo difficile come quello di Rimini con personalità è motivo di orgoglio per me e per la società, per tutti”.
ste.fe.