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Danza, Carmen e Bolero protagonisti al Teatro Nuovo di Dogana

Sabato 18 alle 21 in scena la MM Contemporary Dance Company con 'Bolero' e 'Carmen Sweet'

Eventi Repubblica San Marino | 11:07 - 16 Marzo 2023 Una scena dallo spettacolo - foto De Nisi Una scena dallo spettacolo - foto De Nisi.

Sabato 18 marzo alle ore 21, presso il Teatro Nuovo di Dogana, la MM Contemporary Dance Company porta in scena la grande danza con due grandi titoli del repertorio musicale nell’interpretazione di due coreografi italiani, Emanuele Soavi, da anni attivo in Germania presso prestigiose compagnie, e Michele Merola, direttore artistico della compagnia. Con questo spettacolo la compagnia vuole offrire la sua rivisitazione di due celeberrime opere musicali che sono state oggetto di rappresentazione da parte di grandi artisti contemporanei, basti citare Mats Ek per Carmen e Maurice Bejart per Bolero.
Meccanismo ad orologeria dalla rigorosa precisione, Bolero (1928) è ancora oggi tra i brani più noti e ascoltati della storia della musica: una delle ragioni della fortuna del pezzo sembra essere fortemente legata all’evocazione di immagini di sensualità che questo suscita, anche quando tali suggestioni sono contrassegnate da una sostanziale ambiguità. Nella versione di Merola, Bolero viene dunque raccontato come una non-storia, fantastica ma possibile, comunque pertinente al mondo reale. Dagli allusivi colpi di tamburo rullante iniziale, sino alla esplosione finale dell’intera orchestra, la danza, in stretta simbiosi con la musica, veicola una sorta di astratta fiaba amara, allegoria del dolore di vivere e dell’incomprensione fra esseri umani. Così Bolero diventa metafora della nostra esistenza, stretta nei doppi binari che ciascuno sperimenta nel corso della propria vita, fra contrasto e dialogo, seduzione e disinganno, sorpresa e sconcerto.

Carmen Sweet è una creazione esclusiva di Emanuele Soavi per la MM Contemporary Dance Company, pensata tenendo conto dell’originale intenzione del compositore di creare un’opera-comique: così definiva Georges Bizet la sua Carmen, presentata a Parigi nel 1875.
In questo lavoro, traendo spunto e rivisitando le tracce del leggendario canovaccio, l’azione, è volutamente permeata di ironia e sarcasmo. Dando così spazio al forte virtuosismo tecnico e teatrale degli interpreti in scena, Soavi ci immerge drammaturgicamente in quella trama fatta di sottili relazioni, di equilibri e di ricami, fra tensione e sospensione, dove movimenti e gesti vanno letti oltre l’apparente eleganza che sta sopra le righe. Il tutto accompagnato dalle celeberrime note di Bizet, a volte interrotte dalle canzoni del gruppo canoro Los Panchos, nei cui testi antagonismo, gelosia e desiderio sono i soggetti onnipresenti. In questa “fiction” in movimento, si svela al pubblico un racconto che può essere “vero” e non solo immaginario, fatto di bellezza fisica espressa dai corpi dei danzatori, dove la narrazione delle scene è scandita dalle relazioni tra i sensi, che ripetutamente infiammano di passione i protagonisti in scena.

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