Stop ai 'furbetti' dei saldi, arriva obbligo di esporre il doppio prezzo

Federmoda-Confcommercio Rimini: 'Bene, ma ora serve un regolamento sugli outlet'

A cura di Redazione
12 marzo 2023 06:23
Stop ai 'furbetti' dei saldi, arriva obbligo di esporre il doppio prezzo - GIanmaria Zanzini
GIanmaria Zanzini
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di Riccardo Giannini

L'ultimo Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo con le modifiche al Codice del consumo, recependo la direttiva europea Omnibus 2161 del 2019. Ora sono attesi i decreti attuativi della normativa, che doveva essere recepita a fine novembre 2021 e applicata a fine maggio 2022. Tra i provvedimenti più attesi c'è l'obbligo di presentazione, durante saldi e promozioni, del doppio prezzo: quello ribassato e non il prezzo originale della merce, ma quello praticato nei 30 giorni precedenti. Le sanzioni possono esser salatissime, arrivando al 4% del fatturato annuo. La normativa si applicherà anche all'online.

Una disposizione che trova il plauso di Federmoda-Confcommercio Rimini, perché, come evidenzia il presidente Gianmaria Zanzini, "andrà a impattare sulla trasparenza e la politica dei prezzi", mettendo ordine "sugli annunci delle riduzioni dei prezzi, sulle pratiche commerciali scorrette" e costituirà un disincentivo per chi cercherà di anticipare i saldi. Poniamo l'esempio di un negozio di abbigliamento: se un capo di abbigliamento del prezzo di 100 euro verrà posto in vendità a 60 euro venti giorni prima dell'inizio ufficiale dei saldi, rimanendo invenduto, e arrivati al periodo dei saldi verrà rimesso in vendita a 45, il secondo prezzo che dovrà essere esposto al pubblico sarà 60 e non 100. Quindi il negoziante verrà discentivato a "fughe in avanti" prima dei periodi promozionali: è evidente che sia più appetibile, per il cliente, un capo di abbigliamento che ha un prezzo ribassato da 100 a 45 euro, che da 60 a 45.

Federmoda-Confcommercio Rimini attende poi con trepidazione l'applicazione della Global Mininum Tax, un'aliquota fiscale del 15% applicata sulle multinazionali e i colossi dell'online che hanno come mercati di riferimento gli Stati membri dell'Unione Europa. "Per rendere attrattivo il nostro lavoro occorrono delle normative facili da attuare", commenta Zanzini, che rilancia la proposta di un divieto dei saldi per gli outlet: "Serve un regolamento che lo preveda e che preveda, per queste strutture, ma anche per Temporary Store e spacci aziendali, di vendere solo merce dell'anno prima". Per contrastare invece "lo spopolamento nei borghi" e "la desertificazione dei centri storici", mettendo fine all'emorragia dei negozi di vicinato ("Nel 2022 in Italia due negozi chiusi ogni ora"), Federmoda-Confcommercio Rimini evidenzia la necessità di intervenire sull'art.31 del "Salva Italia", che liberalizzò gli orari di apertura: "Eliminando imposizioni di orario e del giorno di chiusura, è stato steso un tappeto rosso ai centri commerciali", commenta Zanzini, che invoca un compromesso: "Centri commerciali chiusi due domeniche al mese. Le 25.000 persone che in media vanno alle Befane di Rimini e le 25.000 all'Iper, potrebbero dividersi e scegliere di fare shopping nei negozi di vicinato"

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