di Riccardo Giannini
Il Rimini torna a sorridere, conquistando una preziosa vittoria a spese della Fermana dell'amico-nemico Protti. Nel dopo partita si è riacceso il dibattito relativo alle critiche spese nelle ultime settimane verso il tecnico Gaburro e i giocatori biancorossi. Si è fatto notare che le critiche, in alcuni casi, siano state troppo ingenerose: il Rimini è in piena lotta playoff, ha la salvezza in tasca, perché lamentarsi? Perché aspettarsi di più da una squadra che "più di questo non può fare?".
A mio modo di vedere il Rimini Calcio, valutando l'organico nella sua interezza (e considerata l'assenza significativa di under), non può accontentarsi del 6 in pagella, della salvezza e dei playoff da decimo o nono posto. Cesena, Reggiana ed Entella per investimenti e qualità e quantità delle rose sono superiori a tutti: pronostici pienamente rispettati. Il Rimini non può puntare al 9 e al 10 in pagella: ma c'è un altro campionato, simbolico, però ugualmente appassionante da vincere. Il quarto posto è il primo posto per le altre squadre: raggiungerlo è un traguardo simbolico, ma importante, perché sono le vittorie a rendere forte un gruppo e a farlo crescere. Arrivare tra il quarto e il sesto posto significa poter partire il prossimo anno con una formazione rodata e sicura dei propri mezzi (adeguatamente ritoccata per quel che si potrà), con tante certezze in più. Un Rimini nell'attuale posizione di classifica impone delle riflessioni e delle scelte più radicali. Ma la classifica dice ora -5 dalla Carrarese quinta, prossimo avversario. E il quinto posto per il Rimini rappresenta un traguardo da puntare e raggiungere: la squadra ha i mezzi per raggiungerlo. In primis Zaccagno, il miglior portiere del girone, visto il calo di Battaiola e gli infortuni dei giovani Gelmi e Siano.
Il ds Maniero sa bene tutto ciò, infatti nelle poche uscite pubbliche fa trasparire un po' di insoddisfazione per un gruppo che non ha reso secondo le aspettative. Per uno Zaccagno che non ha sbagliato una partita, ci sono tanti giocatori biancorossi invece che sono andati a corrente alternata e pure l'allenatore ha le sue responsabilità.
Ecco, Marco Gaburro: su di lui si sono formate delle aspettative a dir poco clamorose, "per colpa" anche di noi giornalisti (mi metto tra questi). Gaburro è un tecnico preparato e una persona intelligente, ha modi piacevoli, non ha mai detto una parola fuori posto (nel calcio capita di dire le parole fuori posto: le tensioni e le pressioni possono far cadere tutti nell'errore). È normale che sia entrato nelle simpatie dell'ambiente. Ma la simpatia è sfociata in venerazione, trasformando Gaburro in una specie di "Vate" del pallone, attendendosi da lui dei miracoli calcistici, che però non sono arrivati.
Gaburro non è il fenomeno della panchina precettato miracolosamente dalla dirigenza: è un bravo tecnico e lo ha dimostrato domenica a Fermo, perché la squadra ha vinto sicuramente con una spinta di carattere, ma anche grazie alle scelte dell'allenatore. Tanasa rilanciato titolare con il compito di soffocare la fonte di gioco avversaria (Giandonato), la sostituzione di un non brillante Delcarro con Biondi, l'ingresso di Pasa (buona la sua prestazione) per prendere in mano il pallino del gioco, l'assetto spregiudicato nel finale per mettere definitivamente alle corde una Fermana visibilmente sulle gambe, con Protti stranamente "fermo" senza intervenire (niente Graziano a rinforzare il centrocampo, magari togliendo Neglia, niente Pellizzari a rinforzare la difesa).
La vittoria di Fermo è stata una vittoria pesantissima, che può aprire il capitolo finale di questo campionato per i biancorossi e portare quelle soddisfazioni mancate nella parte centrale della stagione. Per questo deve essere fissato l'obiettivo quinto posto e per raggiungerlo giocatori e tecnico devono fare il meglio possibile. Sentendo le pressioni e abituandosi alle pressioni, gestendole, perchè è così che un gruppo diventa vincente. Reagendo alla pressione con determinazione, mantenendo la calma: quella che sta mancando a Santini e che gli fa perdere lucidità sottoporta (per quanto incida anche la grande generosità dell'attaccante, centrocampista aggiunto).
Il Rimini deve togliersi dalla testa che sia sufficiente fare il compitino, che basti il 6 in pagella. Domenica (5 marzo) a Carrara inizia un altro campionato: un campionato forse impossibile da vincere (l'Ancona quarta è a otto punti..), ma arrivare secondi (quinti) si può.