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Commercio al dettaglio in crisi: la situazione a Rimini secondo l'ottava edizione dello studio 'Imprese e Città'"

I settori che risentono maggiormente delle crisi sono i distributori di carburante e gli esercizi commerciali di prodotti specializzati

Attualità Rimini | 17:24 - 27 Febbraio 2023 Il centro storico di Rimini Il centro storico di Rimini.

Lo studio "Imprese e Città - Demografia d'impresa nelle città italiane", condotto dall'Ufficio Studi Confcommercio in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio "Tagliacarne", evidenzia la crisi del commercio al dettaglio di prossimità in Italia. Tra il 2012 e il 2022, sono scomparse oltre 99.000 attività di commercio al dettaglio e 16.000 imprese di commercio ambulante, mentre sono in crescita alberghi, bar e ristoranti (+10.275). Inoltre, è cresciuta la presenza straniera nel commercio, sia come numero di imprese (+44.000), sia come occupati (+107.000), mentre si riducono le attività e gli occupati italiani.

Il Comune di Rimini rientra tra le 120 città medio-grandi prese in analisi. La curva del commercio al dettaglio in generale è al ribasso, con una diminuzione del 14% delle imprese attive nell'area centrale di Rimini dal 2012 al 2022, e del 12% nelle zone meno centrali. I settori che risentono maggiormente delle crisi sono i distributori di carburante e gli esercizi commerciali di prodotti specializzati. Anche gli esercizi specializzati che commercializzano articoli culturali e ricreativi sono in calo.

Tuttavia, tiene saldamente la sua fetta di mercato la grande e media distribuzione, ovvero esercizi non specializzati alimentari e non, mentre il settore delle farmacie è in crescita, passando dalle 40 aperte nel 2012 alle 53 attuali. Anche le "altre forme di vendita al dettaglio" come e-commerce, porta a porta, corrispondenza e distributori automatici sono in crescita. Il dettaglio alimentare specializzato si sposta dalle zone centrali alle periferie.

In sintesi, lo studio mostra che il commercio al dettaglio di prossimità è in crisi, ma alcuni settori come la grande distribuzione e le farmacie resistono, mentre cresce la presenza straniera e le "altre forme di vendita al dettaglio".

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