“La salvaguardia e la tutela dell’anfiteatro romano” insieme alla situazione e al futuro del Ceis, il centro italo svizzero, sono stati l’argomento al centro del consiglio comunale tematico che si è riunito ieri sera (martedì 21 febbraio). La seduta si è conclusa con la votazione della mozione e dei tre ordini del giorno presentati dai consiglieri di opposizione Gioenzo Renzi, Luca De Sio e Carlo Rufo Spina, tutti respinti con 9 voti favorevoli, 16 contrari e nessun astenuto.
L'amministrazione comunale ha deciso di procedere a nuovi scavi archeologici per verificare la presenza di resti dell'anfiteatro romano nell'area occupata dal Ceis: poi si vedrà quale decisione prendere. Fortemente critica l'opposizione,specie con Fratelli d'Italia (Gioenzo Renzi e Carlo Rufo Spina), che chiede invece di recuperare e valorizzare lo storico anfiteatro, anche nell'ottica della candidatura di Rimini a Capitale Italiana della Cultura per il 2026.
LA POSIZIONE DELLA GIUNTA SADEGHOLVAAD Ad aprire gli interventi il sindaco Jamil Sadegholvaad, che ha sottolineato il valore educativo e culturale di una istituzione scolastica nata su iniziativa di Margherita Zoebeli e divenuta un’esperienza modello presa come modello anche in altre realtà italiane. “Credo si debba affrontare il tema con un approccio non strumentale e non ideologizzato, rinunciando ad una contrapposizione sterile tra due fazioni, quella pro Ceis e pro Anfiteatro, perché non renderemmo il giusto merito ad un dibattito che riguarda sì la nostra storia e la nostra cultura, ma soprattutto il nostro futuro”.
Il sindaco ha sottolineato quanto il Ceis sia a tutti gli effetti un patrimonio della comunità: il suo monito è che non diventi "un elemento divisivo". "La sua storia prende origine nella Rimini distrutta dalla guerra e dai bombardamenti. Margherita Zoebeli arriva qui per una iniziativa umanitaria attivata dall’allora sindaco di Rimini Clari e raccolta dal Soccorso Operaio Svizzero. I primi ‘pacchi mobili’ che giungono dalla confederazione elvetica contengono due letti, un armadio e un tavolo. I padiglioni di legno del CEIS vengono disposti in modo da lasciare spazio a cortili per i giochi dei bambini e per nascondere ai loro sguardi la vista del paesaggio spettrale di rovine che, allora, li circondava. Così nasce il miracolo di una scuola e di una pedagogia rivoluzionaria perché interamente incentrata sul concetto di libertà di espressione e di scuola attiva", argomenta il sindaco. Il Ceis ha un ruolo fondamentale anche nella candidatura della città a Capitale Italiana della Cultura: "Se dopo il processo di valorizzazione del proprio patrimonio storico e archeologico, ci candidiamo a Capitale Italiana della Cultura, lo dobbiamo anche a questa insolita istituzione educativa, che non è fatta di pezzi di legno ma di un gigantesco patrimonio umano e pedagogico che ha permesso a tutta la nostra città di crescere”.
L'amministrazione comunale, mettendo "al centro l'interesse della città e l'equilibrio dell'amministrare", è disponbiile a finanziare e intraprendere, insieme agli enti deputati, a partire dalla Soprintendenza, una nuova serie di monitoraggi e campionamenti archeologici. "Verificheremo cosa davvero ci sia sotto - evidenzia Sadegholvaad - perché se è vero che sappiamo bene cosa c’è sopra, sul sotto la polemica pluridecennale oscilla tra il nulla e il tutto". Il dibattito, prosegue il primo cittadino, "ha bisogno di elementi certi, perché di opinioni, anche volgari e offensive contro il Ceis, ne abbiamo sentite anche troppe”.
La campagna di scavi sarà così "un primo passo significativo verso la valorizzazione dell'anfiteatro - chiosa il sindaco - e sulla base di ciò che verrà o non verrà fuori si faranno le valutazioni". Il Ceis "sarà parte attiva di questo percorso, trovando anche nuove formule di collaborazione che permettano di traguardare il futuro della scuola e di Rimini”.
All'assessore Roberta Frisoni è spettato invece fare il punto sulla situazione edilizia del Ceis e sulle prospettive di sviluppo della città. “Attraverso la documentazione aggiuntiva in parte recuperata dall’Amministrazione ma soprattutto prodotta dal Ceis si è provveduto ad aggiornare le valutazioni rispetto alle residue incongruenze sotto il profilo edilizio contenute nell’ordinanza del 2018 – spiega – ridimensionando di fatto le illegittimità, che rimangono comunque una minima parte rispetto al totale delle strutture presenti”.
Rispetto invece ad una possibile ricollocazione del Ceis, “stiamo lavorando per dare concretezza alle previsioni di sviluppo previste dal protocollo che il Comune ha sottoscritto con Ferrovie per la trasformazione dell’area urbana a ridosso della stazione, dove si collocano come città pubblica la nuova sede unica comunale e altre funzioni pubbliche come quelle educative. La volontà di proseguire con la sede unica ci spinge ad accelerare nel rapporto con Sistemi Urbani, a cui stiamo per inviare la controproposta in modo da arrivare presto a definire la cessione delle aree”.