Maxi allevamento, sindaco Zanchini risponde al Pd Valmarecchia ‘strumentalizzano la vicenda’

Il sindaco di Novafeltria riassume tutta la vicenda politica relativa alla zona della Cavallara

A cura di Redazione
13 febbraio 2023 09:26
Maxi allevamento, sindaco Zanchini risponde al Pd Valmarecchia ‘strumentalizzano la vicenda’ - Immagine di repertorio
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Il sindaco di Novafeltria Stefano Zanchini interviene sulla vicenda del maxi allevamento avicolo alla Cavallara. In una nota stampa il sindaco si dichiara al fianco dei concittadini e non contento “che alla Cavallara sorga un tale allevamento avicolo anche se biologico, avrei sicuramente preferito un altro insediamento produttivo capace di creare occupazione e soprattutto non impattante per l’ambiente”. “Ho partecipato all’incontro organizzato in teatro a Novafeltria” dice ancora il sindaco “ho ascoltato e in larga parte condiviso gli interventi dei relatori. Sono stato, sono e sempre sarò a fianco dei miei concittadini che denunciano i rischi sulla salute che questi insediamenti avicoli possono portare, in particolare sulle emissioni di ammoniaca. Lo sono in veste di sindaco ma soprattutto di cittadino della Valmarecchia, qui sono nato e continuerò ad abitare con la mia famiglia, i miei figli e i miei nipoti.”

Il primo cittadino punta il dito contro il Pd Valmarecchia che, in una nota pubblicata da una testata locale “prova a strumentalizzare questa vicenda, prova ad attaccare per nascondere le proprie responsabilità dichiarandosi “estranei alle vicende amministrative”.
“Allora” dice ancora Zanchini “facciamo chiarezza ricostruendo i fatti per capire il ruolo del PD e di chi oggi vuole costruirsi una nuova verginità:
–    Con il passaggio di Regione (il Comune di Novafeltria era allora guidato dalla giunta Sebastiani di Centro-Sinistra e la Comunità Montana era a larga maggioranza di Centro-Sinistra) si sarebbe dovuto e potuto cambiare il PTCP variando la destinazione d’uso dell’area interessata negando per sempre questi insediamenti ma questo non è avvenuto, anzi la provincia ha individuato questa valle come luogo principalmente vocato a destinazione agricola (ambito in cui rientra anche un insediamento di questo tipo).
–    Successivamente il gruppo Fileni ha acquistato il sito dal tribunale fallimentare di Ancona, acquisendo titoli giuridici per poter avviare un iter autorizzativo conclusosi con esito affermativo da parte della regione Emilia-Romagna (a guida Centro-Sinistra), dalla Provincia di Rimini (a guida Centro Sinistra), con il Comune di Maiolo (lista unica in quota PD). Il sindaco Fattori ha dichiarato che lo stesso Governatore Bonaccini ha fatto un sopralluogo sul sito in questione.  
–    In questi ultimi due anni ha avuto luogo la conferenza di servizi, conclusasi ad aprile 2022, a cui hanno partecipato tutta una serie di enti fra cui la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Rimini, ARPAE, Comune di Maiolo, Soprintendenza Archeologica-Belle Arti e Paesaggio, l’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e Protezione Civile, l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità, l’Autorità di Bacino, l’Unione dei Comuni, Vigili del Fuoco, AUSL Romagna.  Ricordiamo che questi enti, attraverso i propri addetti, sono chiamati a svolgere le proprie funzioni sempre e solo nell’interesse pubblico collettivo. Dubitare di questo significa mettere in discussione l’intero sistema paese.

C’è chi insinua, insieme al PD, collusioni da parte dei sindaci dell’Unione dei Comuni  che non potevano non sapere.  A questi signori voglio dire che nessun atto inerente questi allevamenti è stato condiviso in Giunta né tantomeno nel Consiglio dell’Unione (a larga maggioranza Centro-Sinistra) anche perché saremmo stati veramente in tanti ad essere stati “disattenti”, come pure le varie associazioni portatrici di interessi dei cittadini che, come ha detto l’Arch. Bottini, sono come caserme dei carabinieri che presidiano il territorio o i signori ambientalisti-ecologisti locali che nulla sapevano. Chi è intellettualmente onesto e pratico degli atti amministrativi sa bene che il ruolo svolto dall’Unione dei Comuni nella conferenza di servizi si è limitato ad essere un parere tecnico rilasciato dal funzionario preposto al rilascio della autorizzazione paesaggistica per la trasformazione boschiva e allo svincolo idrogeologico.  
Questo percorso autorizzativo non prevedeva il necessario coinvolgimento delle amministrazioni limitrofe e nessun atto è stato approvato in Giunta o in Consiglio dell’Unione, luoghi naturalmente deputati alla discussione e alle scelte politiche.  
Sulla opportunità che un progetto di questa portata e di questo impatto ambientale meritasse un coinvolgimento delle amministrazioni e dei cittadini non possiamo che essere d’accordo ma se chi doveva non ha ritenuto necessario farlo e se noi sindaci, come i consiglieri di minoranza e maggioranza di tutti i comuni, come le associazioni ambientaliste e i cittadini, ne siamo venuti a conoscenza con l’avvio del cantiere, non pensiamo ci debbano essere tributate responsabilità che non ci sentiamo di avere.

Noi siamo gente abituata a prendersi le proprie responsabilità senza paura, a riconoscere gli errori quando li commettiamo e a chiedere scusa; onestamente ci sentiamo tranquilli su quanto andiamo affermando, per cui non cammineremo “ad occhi bassi sotto il peso della nostra vergogna” come qualcuno vorrebbe e il tentativo del Pd locale di fare di questa storia un ennesimo motivo per attaccare la nostra amministrazione appartiene alla sfera del processo alle intenzioni e come tale lo considereremo.

Detto questo” conclude il Sindaco “per chiarezza intellettuale e morale, pronto a qualsiasi contradittorio, dichiaro che io e la mia amministrazione saremo sempre solidali con i nostri concittadini in quelle che sono e saranno azioni volte alla tutela e alla valorizzazione del nostro territorio e siamo pronti a vigilare in maniera decisa sui futuri sviluppi di questo progetto.”

LA NOTA DEL PD Esprimiamo pubblicamente la nostra posizione come coordinamento PD Valmarecchia. Nel rispetto del lavoro svolto dal Comitato abbiamo preferito non intervenire ieri sera in teatro a Novafeltria, dove si è tenuta la prima assemblea del Comitato per la Valmarecchia. 
Intanto siamo assolutamente contrari alla costruzione di questo allevamento intensivo alla Cavallara. Come abbiamo espresso in un comunicato nei giorni scorsi, ci lascia sgomenti la mancanza di visione degli amministratori che governano il nostro territorio. Una visione che dovrebbe dire con chiarezza qual è il modello di sviluppo possibile per questa vallata. Se sostenibilità e bellezza possono lasciare il posto a costruzioni intensive di allevamenti, che staranno lì per i prossimi 100 anni. 
Ribadiamo la nostra estraneità alle vicende amministrative. Dall'opposizione abbiamo conosciuto il progetto solo una volta approvato, questa è la realtà. 
Non siamo mai stati coinvolti, né resi partecipi, esattamente come tutti i cittadini della nostra valle. 
Ma il punto non è solo questo, ci lascia senza parole l'assoluta  mancanza di assunzione di responsabilità da parte di chi questa responsabilità invece la ha sul nostro territorio, in particolare i sindaci. Ci chiediamo dunque: dove si trovava il sindaco di Maiolo il giorno in cui il Consiglio Comunale ha approvato con propria delibera la variante urbanistica che ha reso così possibile la realizzazione dell'intero progetto? Non spettava forse al presidente dell'Unione dei comuni, che all'epoca era il sindaco di Novafeltria Zanchini, comunicare con trasparenza agli abitanti della vallata quale tipo di progetto stava prendendo corpo? 
Una comunicazione trasparente non è forse una delle funzioni più importanti da pretendere da un sindaco?
Vedete, abbiamo letto o sentito che alcuni dei sindaci che ci governano si dicono estranei alla questione, altri silenti (San Leo, Talamello direttamente interessati), non si esprimono. È ammissibile che un sindaco, si rivolga ai propri cittadini dicendo che  "Non ne sapeva nulla?".
È il sindaco la figura che esprime il consenso della comunità locale, questo va precisato. 
I nostri sindaci hanno voluto questo per noi: un bell'allevamento intensivo sul Marecchia.
Allora, cittadini della Valmarecchia, c'è un problema grosso in questo territorio : perché se un sindaco "Non ne sa nulla" di quanto accade nel proprio territorio, è grave 
Perché se anche solo un sindaco era a conoscenza e non ha detto nulla è gravissimo allo stesso modo. 
 
I sindaci del territorio trattino i loro cittadini con rispetto: informino i cittadini, combattano per il proprio territorio nelle sedi opportune. 
Non strumentalizzino battaglie giuste di un comitato e dei cittadini della nostra valle. 
I sindaci si assumano le proprie responsabilità. 

Al comitato vogliamo esprimere tutto il nostro sostegno. Assicuriamo massima collaborazione, faremo tutto ciò che possiamo per contrastare questo scempio che è stato deciso nel silenzio da chi ci governa, dai sindaci di Maiolo e comuni limitrofi, che con il voto hanno avuto mandato e responsabilità di governare un territorio in cui, ripetiamo: non possono più essere fatte scelte scellerate del genere.

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