Aumento nella richiesta del tempo pieno, imminente calo demografico per la formazione delle classi di prima elementare, distribuzione delle iscrizioni sul territorio comunale. Sono questi i principali temi analizzati ed emersi da una ricerca svolta dagli uffici dei servizi educativi del Comune di Rimini relativa alle iscrizioni nelle scuole del territorio, i cui risultati sono riportati in una nota dalla vicesindaca Chiara Bellini, che annuncia: "La scelta dell'amministrazione è quella prioritaria di mantenere attivi tutti i plessi educativi presenti sul territorio", in modo che nessuna famiglia venga penalizzata "in qualunque parte viva". La Bellini sollecita però il governo a investire risorse e a varare un piano straordinario dedicato alla scuola, con particolare attenzione "a quelle più interne e periferiche".
La vicesindaca torna anche su un suo cavallo di battaglia: la necessità - su spinta delle famiglie - di aumentare le classi a tempo pieno, che richiede però un intervento del governo per allargare l'organico dei docenti. Dalla ricerca emerge che a Rimini, nonostante il recentissimo aumento nella copertura (con l'apertura di nuove classi a tempo pieno alla Gaiofana e alla Montessori), non sia colmato il gap storico su questo versante rispetto agli altri Comuni capoluogo dell'Emilia Romagna. Se nel 2017 le classi riminesi di scuola primaria a tempo pieno rappresentavano il 19,85% del totale, nel 2022 sono aumentate fino al 22,47%. Pur aumentando le dotazioni da parte del Comune di Rimini, rimane un grande punto interrogativo riguardo il personale docente assegnato dallo Stato, necessario per alimentare la crescente richiesta di tempo pieno. Numeri migliori invece se si considera, più in generale, le classi che permettono almeno un rientro alla settimana, il 60% del totale.
Per quel che concerne la questione del calo demografico, fotografato dai numeri in tutte le città d'Italia, negli ultimi anni anche a Rimini si registra un lieve ma costante calo di iscritti. L'impatto del calo demografico si percepirà in maniera significativa già a partire dalle iscrizioni per l'anno scolastico 2024/2025. In base alle proiezioni formulate sui bambini già nati negli anni 2018, 2019, 2020 e 2021 si rappresenta il quadro atteso, al netto di eventi migratori di segno positivo.