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La danza celebra il Giorno della Memoria, a Rimini 'Il ritratto di Adele'

Venerdì 27 al teatro Galli lo spettacolo della Aulòs Compagnia Giovani Danzatori, in replica sabato alle 10 per le scuole

Eventi Rimini | 11:01 - 26 Gennaio 2023 Una scena dallo spettacolo - foto Francesco Grillo Una scena dallo spettacolo - foto Francesco Grillo.

Teatro e Memoria, per narrare attraverso la danza, la musica, i colori la storia straordinaria di una donna coraggiosa, di un prezioso dipinto strappato nella furia del regime nazista, di una lunga battaglia legale e di una vittoria che restituisce un risarcimento solo simbolico ad una sofferenza indicibile che ha strappato le vite e la dignità ad un popolo.

In occasione della celebrazione della Giornata della Memoria, venerdì 27 gennaio il programma di iniziative del Comune di Rimini abbraccia la danza, con "Il ritratto di Adele", nuovo progetto presentato da Aulòs Compagnia Giovani Danzatori, in collaborazione con associazione culturale e teatrale Alcantara e Associazione Rimini Classica, in scena al Teatro Galli alle 21 e con una replica sabato 28 (ore 10) dedicata alle scuole.


Il progetto, che vede la regia di Arturo Cannistrà e la direzione artistica Marilena Salvatore, si ispira ad una storia realmente vissuta da Maria Altman, una donna viennese di origini ebraiche fuggita in America per non soccombere alle violenze e alle deportazioni naziste del 1938.


Molti anni dopo la fine della guerra, Maria viene in possesso di alcune lettere della sua adorata sorella appena scomparsa, e da esse trae spunto per avviare una battaglia legale contro il governo austriaco. Lo scopo è quello di ottenere la restituzione di un quadro di inestimabile valore appartenuto alla famiglia di Maria e indebitamente trattenuto alla Galleria del Belvedere a Vienna. Il quadro, trafugato durante lo scempio dell'abitazione di Maria da parte dei nazisti, era stato realizzato dal pittore austriaco Gustav Klimt, uno dei tanti celebri artisti e intellettuali dell'epoca assidui frequentatori di famiglia, e raffigurante Adele, zia di Maria nonché musa ispiratrice dello stesso Klimt.

Il titolo originale dell'opera "Ritratto di Adele Bloch-Bauer" era stato opportunamente modificato dalle autorità austriache in "Woman in gold" allo scopo di nascondere le vere origini ebraiche di Adele, donna intellettuale, colta e appassionata d'arte. Oltre al furto materiale del quadro, quindi, la famiglia Bloch-Bauer subì anche la violenza morale del furto di identità. In questa rappresentazione teatrale Maria Altman diventa l'unica testimone ancora vivente, una sorta di "memoria storica" i cui minuziosi ricordi rivivono sul palcoscenico accompagnati da musiche, coreografie, costumi d'epoca, scenografie e flashback narrativi, in una suggestiva atmosfera emotiva dell'epoca.

Per il lavoro propedeutico allo spettacolo, la Compagnia Giovani Danzatori Aulòs si è avvalsa della collaborazione di professionisti e studiosi esterni di Danze Ebraiche e di pittura "fin de siécle". L'intento è quello di far rivivere con la massima fedeltà l'intensità dei ricordi della sua infanzia, mettendo in evidenza come l'amore del popolo ebraico verso la bellezza, la grande musica e l'arte in generale sia fonte di amore verso gli altri.

Maria, divenuta ormai cittadina americana, vince infine la sua personale e lunga battaglia legale contro il governo austriaco, costretto ad ammettere la propria responsabilità e complicità con il regime nazista dell'epoca.

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