Incidente sulla Consolare, non fu una gara di velocità: assolti

Due automobilisti tedeschi erano stati accusati da una testimone

Un momento dei soccorsi

Sono stati assolti, per insufficienza di prove, due tedeschi di 46 e 57 anni, a processo per violazione dell'art 9 ter del codice della strada: erano accusati di essere stati protagonisti di un'abusiva gara di velocità sulla strada Consolare per San Marino, la sera del 16 maggio 2018, poco prima del verificarsi di un incidente stradale.

Era stata una testimone a riferire del comportamento dei due automobilisti, che facevano parte di un gruppo di appassionati di quattro ruote, in Italia per la Mille Miglia. Secondo il suo racconto, messo a referto dalla Polizia Stradale, i due, il più giovane alla guida di una Porsche Cayman e l'altro al volante di una Porsche 718 Boxster spyder, si erano affrontati a suon di sorpassi. Arrivati al semaforo di intersezione con via della Gazzella, il 57enne, passato con il rosso e in marcia verso San Marino, si era scontrato con una Seat Ibiza e nella carambola era finito con la propria vettura contro un Suv Honda Crv, che procedeva in direzione Rimini. Il 46enne si era invece fermato regolarmente al semaforo.

Dagli accertamenti della Polizia Stradale e dalla perizia del consulente nominato dai legali degli imputati, gli avvocati Paolo Righi e Pericle Tajariol, è stato appurato che la velocità della Boxter fosse di 90 km/h: secondo la tesi difensiva, non sufficiente a far ritenere che il conducente fosse impegnato in una gara di velocità. Ma soprattutto dagli accertamenti del consulente sui segni di frenata e sulla traiettoria di collisione, le due Porsche non erano appaiate, ma regolarmente una dietro l'altra. I testimoni della difesa, altri automobilisti appartenenti al gruppo dei tedeschi, hanno negato che fosse in corso una sfida a tutta velocità, complice anche la presenza di traffico automobilistico. 

Assolto dalle accuse assieme al 57enne, il 46enne ha riottenuto la propria vettura, che era stata sottoposta a sequestro. Per l'altro bolide era già stato disposto il dissequestro, poiché l'intestataria del veicolo era la madre. 

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