Rimini, spacciatore in manette tre volte in quattro mesi

Un 29enne straniero è stato rintracciato e riconosciuto dalla Polizia Locale

Immagine di repertorio

Arrestato tre volte in poco più di quattro mesi: è il "curriculum" di un 29 enne di cittadinanza straniera, fermato ieri pomeriggio (mercoledì 11 gennaio) dal personale della polizia giudiziaria della Polizia Locale di Rimini perché trovato in possesso di sostanze stupefacenti destinate allo spaccio. Una vecchia conoscenza degli agenti riminesi, che hanno incrociato l’uomo per la prima volta il 29 agosto scorso sul lungomare Tintori, quando è stato trovato in possesso di hashish e cocaina. Dopo meno di due mesi il 29enne è stato fermato per la seconda volta, in centro storico, grazie anche al supporto dell’unità cinofila Jago. La perquisizione ha permesso il sequestro di altra cocaina e di sette involucri di hashish, per il peso complessivo di 30,14 grammi, facendo così scattare l’arresto. Infine, i controlli di ieri: l’uomo è stato sorpreso nel parco retrostante il grattacielo con quasi 18 grammi di hashish e 10 di cocaina, oltre a 150 euro ritenuti proventi dell’attività di spaccio. Anche in questo caso la squadra di polizia giudiziaria ha proceduto al fermo dell’uomo.   

“In primis rivolgo un ringraziamento alla Polizia Locale in tutte le sue componenti per l’impegno profuso ogni giorno nei molteplici servizi  di cui si occupa, non per ultimo per la sua attività a tutela della sicurezza urbana – commenta l’assessore alla Polizia Locale Juri Magrini – Un ringraziamento anche alla perseveranza che dimostrano il nostro Corpo e in generale le forze deputate al controllo dell’ordine pubblico: la perseveranza è infatti una qualità indispensabile per non lasciarsi trascinare dallo scoramento che provoca il ripetersi di situazioni come quella appena descritta, con lo stesso soggetto dedito allo spaccio di droga fermato per ben tre volte in un lasso di tempo brevissimo. Quasi come fosse il famoso giorno della marmotta, con un copione che si ripete senza soluzione di continuità. Pur non volendo virare il discorso su facili e inutili populismi, fa riflettere constatare come gli sforzi profusi troppo spesso si traducano in un ripartire daccapo, costringendo il personale delle forze dell’ordine (che come sappiamo hanno risorse umane contingentate) e della Polizia Locale ad un costante déjà vu. Falle non nuove di un sistema che però pesano sulla gestione quotidiana del lavoro e soprattutto minano la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni”.  

 

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