Droga in lavanderia: Cassazione restituisce soldi ai condannati ma scatta nuovo sequestro

La procura di Rimini si è opposta al provvedimento

La droga sequestrata nell'operazione

Hanno patteggiato una pena di due anni e 8 mesi per spaccio (sentenza passata in giudicato), ma la Cassazione ha restituito loro il "tesoretto illecito" da 160 mila euro. La Procura di Rimini si è opposta e tramite incidente di esecuzione il sostituto procuratore Davide Ercolani ne ha riottenuto sequestro e confisca. Il caso, destinato ad aprire un precedente, è quello della gestrice di una lavanderia a gettoni e di un amico collaboratore, arrestati lo scorso febbraio perché trovati in possesso di 60 grammi di cocaina e 30 mila euro. Nel corso di una seconda perquisizione la polizia ha sequestrato anche la somma di 160 mila euro, in banconote di piccolo taglio in sacchetti sottovuoto. E' proprio questo secondo sequestro che i giudici di Cassazione annullano per mancanza del ritrovamento contestuale di droga. E invece, in incidente di esecuzione, la Procura prova la inequivocabile provenienza illecita della somma attraverso gli approfondimenti della Guardia di Finanza, condotti sulla sproporzione del reddito dei due indagati. Il giudice delle esecuzioni di Rimini Andrea Falaschetti ha quindi confermato nuovamente il sequestro preventivo e la confisca della somma sulla base della sentenza passata in giudicato, sulla sproporzione del reddito degli indagati, sulla somma contanti ritrovata e sull'incapacità di questi di giustificarne la provenienza

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