Da Amir 10 milioni al comune di Rimini: ‘Noi siamo uno dei gioielli della corona’

L’amministratore unico Rapone risponde alla possibile incorporazione di Amir in Romagna Acque per ragioni di spending review

Alessandro Rapone SALVATORI

"Per razionalizzare le società partecipate direttamente e indirettamente dal comune di Rimini, si prevede, ad esempio, l’integrazione (a determinate condizioni) del ramo aziendale idrico riminese di Amir s.p.a., azienda pubblica di riferimento per la rete idrica provinciale, in Romagna Acque s.p.a., società patrimoniale idrica di area vasta e gestore delle fonti idropotabili della Romagna". Così l'amministrazione comunale di Rimini, in una nota di qualche giorno fa, delineava questo scenario per Amir. Oggi (venerdì 16 dicembre) è arrivata la replica dell'amministratore unico di Amir, Alessandro Rapone.

In merito all'incorporazione di Amir in Romagna Acque, il progetto è in discussione da anni, come evidenziato dallo stesso Rapone. Ma Amir non è destinata a essere superata in nome della razionalizzazione dei costi, in quanto, sottolinea Rapone, "Amir rappresenta una delle aziende che maggiormente hanno contribuito alle casse comunali" attraverso la distribuzione in cinque anni, tra dividendi derivanti da utili e liquidazione di quote di capitale sociale, 15 milioni di euro, 10 per il comune di Rimini. "Si tratta di risorse assai preziose in questo periodo particolarmente difficile per i conti pubblici e che sono state il frutto di un grande impegno e spirito di servizio", argomenta Rapone.

Se è naturale per l'amministrazione comunale di Rimini puntare alla massima valorizzazione del proprio patrimonio e disegnare "strategie e prospettive di integrazione territoriale e funzionale dei servizi pubblici", d'altra parte – chiosa – l'assessore alle partecipate Moreno Maresi "non vorrà certo rinunciare a uno dei gioielli della corona", essendo rappresentante in giunta della società civile e quindi "orientato ai principi della meritocrazia". 

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