Alberto Pascucci, al re del caffè intitolato il ponte sulla sp2 a Monte Cerignone

Il figlio Mario: ‘Mio padre è sempre stato un viaggiatore. Un ponte in termini simbolici si accosta a lui’

Il presidente della provincia Paolini e il sindaco Chiarabini con i figli di Alberto Pascucci (Mario e Francesca) e la nipote Caterina

Nel nome di Alberto Pascucci. Con una toccante cerimonia, Provincia di Pesaro Urbino e Comune di Monte Cerignone hanno intitolato il ponte sulla strada provinciale 2 ‘Conca’, ricostruito nel 1949 dopo la seconda guerra mondiale e di recente rinnovato dopo i lavori realizzati dal Consorzio di Bonifica, al fondatore dell’azienda di caffè conosciuta in tutto il mondo.

Il tutto sotto lo sguardo del figlio Mario, attuale amministratore delegato di ‘Caffè Pascucci’, degli altri familiari e dei rappresentanti dell’impresa di torrefazione, Nella sala dell’ex chiesa di Santa Caterina è stata consegnata la targa dell’intitolazione alla famiglia, dopo la scopertura avvenuta nell’area del ponte,  «Una giornata significativa per tutti – ha sottolineato il presidente della Provincia Giuseppe Paolini -. Alberto Pascucci è stato un grande della nostra provincia, un autentico riferimento come imprenditore. Lo definivo il patriarca del caffè: quando ho visitato con lui la sua azienda, tutti i dipendenti si sono immediatamente fermati per salutarlo con grande affetto. Un’immagine che conservo nitidamente tuttora. La mia stima si estende ai suoi figli e sono certo che oggi, dall’alto, ci sorride». Per la Provincia presenti anche il direttore generale Marco Domenicucci e il dirigente del Servizio viabilità Mario Primavera. «Un evento importante per la nostra famiglia – ha osservato Mario Pascucci, figlio di Alberto  -. Mio padre è sempre stato un viaggiatore, un punto di connessione tra Paesi e città differenti. Per questo, anche in termini simbolici, non ci sarebbe stato nulla meglio di un ponte nell’accostamento con la sua figura».  

LE VOCI Così il sindaco di Monte Cerignone Carlo Chiarabini: «Alberto Pascucci ha fatto tanto per la valorizzazione del territorio: la sua azienda ha raggiunto livelli internazionali, conta migliaia di negozi nel mondo ma tuttora è profondamente radicata a Monte Cerignone, contribuendo in modo significativo all’occupazione e all’indotto. Un imprenditore coraggioso». Presente anche il presidente dell’Anbi Marche Michele Maiani. «Il Consorzio ha mantenuto le promesse fatte al territorio – ha evidenziato, nel suo messaggio, il presidente del Consorzio di bonifica delle Marche Claudio Netti – e in meno di un anno ha consegnato a Monte Cerignone una struttura  di importanza strategica per la viabilità e i collegamenti di tutto il Montefeltro. Un’opera all’avanguardia, in acciaio e semplice, come il Pascucci che ho conosciuto».

RICONOSCIMENTO «Cittadino e imprenditore esemplare, che ha mantenuto le sue radici a Monte Cerignone portando nel mondo un’eccellenza del territorio», è la motivazione inserita nella descrizione della targa posizionata nei pressi del ponte. L’infrastruttura di 56 tonnellate, lunga 43 metri,  antisismica e in acciaio, è stata realizzata nel 2020  con lavori del Consorzio di Bonifica, prendendo il posto del precedente impalcato, fatto brillare a causa del suo deterioramento. Un progetto realizzato con il contributo della Regione e della Provincia, attraverso finanziamenti provenienti dal ministero delle Infrastrutture. Il nome di Alberto Pascucci, grande appassionato di moto, si è legato negli anni anche al mondo della MotoGp attraverso le sponsorizzazioni: su tutti quelle a Marco Simoncelli e alla Sic58 Squadra Corse. Non  a caso presente alla scopertura della targa Paolo Simoncelli, papà dell’indimenticato Marco: «Alberto Pascucci è stato un caro amico. Mio e di mio figlio». 

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