Bilancio sociale della Caritas Rimini: aumentati i nuovi ingressi, emergenza casa

Affitti troppo alti, ci sono più poveri a causa della pandemia

Bilancio Sociale Caritas Rimini

In occasione della Giornata internazionale dell'Onu per l'eliminazione della povertà, la Caritas di Rimini lancia l'allarme sulle nuove povertà presenti sul proprio territorio causate dagli anni di pandemia e ora dal caro vita.
"La situazione è veramente drammatica", ha detto a margine di una conferenza stampa sul tema il vescovo di Rimini Francesco Lambiasi. La forbice tra ricchi e poveri "va allargandosi sempre di più" e "questa è una disuguaglianza che grida vendetta al cospetto di Dio – ha aggiunto -. Quindi non possiamo essere né leggeri né superficiali".
Ogni anno circa mille persone si rivolgono ai servizi della Caritas diocesana, come la mensa. La novità dei primi nove mesi del 2022 è che sono in aumento i nuovi utenti, il 42% del totale. Sei utenti su dieci sono diventati poveri dopo lo scoppio della pandemia. "Sono persone impoverite che quindi non erano abituate a vivere in una situazione di povertà, a fare dei sacrifici", ha rilevato la responsabile dell'Osservatorio povertà Isabella Mancino, secondo la quale l'emergenza più forte attualmente è "la casa".
"Ci sono persone che hanno il lavoro, ma la casa non la trovano. Gli affitti sono troppo alti – ha denunciato -. Famiglie sfrattate che non riescono a trovare casa, perché costano troppo, o perché magari sono numerose e le case troppo piccole".

Molti i fattori dei "nuovi poveri"

Il termine del blocco-sfratti e, per molti, del reddito di cittadinanza, hanno fatto aumentare i nuovi ingressi in Caritas, spiegano dall'ente diocesano. "Molte persone grazie al reddito di cittadinanza nel periodo autunno-primavera riescono a pagarsi un residence – ha detto il direttore della Caritas di Rimini Mario Galasso -. Poi arriva l'estate e le tariffe aumentano tantissimo, per cui si trovano sulla strada". Galasso ha rivolto un appello affinché "si possano creare delle condizioni di tranquillità" per cui un proprietario di un appartamento sfitto "si possa sentire tranquillo e libero di poterlo affittare a chi
ne ha bisogno".
"Una particolarità che abbiamo riscontrato in Caritas diocesana – ha aggiunto Mancino – è che si sono avvicinate persone anche per brevi periodi, perché magari erano in quel momento in cassa integrazione a causa della pandemia o perché non riuscivano a lavorare". "Altri invece purtroppo hanno continuato a venire per tutti e tre gli anni" della pandemia.

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