Nuova viabilità Marecchiese, interviene Riziero Santi: ‘Non basta una strada più veloce’
Comitato Valmarecchia Futura: 'Nessuno parla di asfalto e catrame, siamo abituati al verde e all’aria pura'

Prosegue il dibattito sulla nuova Marecchiese: sabato scorso il teatro sociale di Novafeltria ha ospitato l'appuntamento conclusivo degli incontri organizzati dal comitato Valmarecchia Futura sul tema viabilità in Alta Valmarecchia. Per l'occasione, anche la Repubblica di San Marino e i comuni toscani della Val Tiberina hanno espresso sostegno al progetto di una nuova viabilità sulla strada Marecchiese, con l'innesto di varianti che rendano il traffico più scorrevole e sicuro, bypassando i centri storici.
Il sondaggio di Valmarecchia Futura
Presentato anche un sondaggio su un campione di 843 parsone che vivono la Valmarecchia e chi vi transitano quotidianamente in auto, per lavoro o esigenze familiari. Per il 92,5 percento degli intervistati la SS258 “non è all'altezza di supportare il traffico attuale”. La maggior parte di loro si lamenta infatti del troppo traffico e tempi di percorrenza troppo lunghi. Motivi che, secondo i risultati del sondaggio, hanno causato lo spopolamento della valle e la chiusura di diverse attività produttive che si sono poi spostate in centri più sviluppati.
Ad intervenire è il presidente della Provincia di Rimini Riziero Santi che definisce il dibattito “aperto, ma non a senso unico”.
Secondo Santi per affrontare e risolvere il problema dello spopolamento, non basta soffermarsi semplicemente con una nuova strada, ovvero con una strada Marecchiese più veloce, chi ci prova “non fa i conti con la realtà e con i bisogni reali della popolazione dell’alta Valmarecchia”. Fa come esempio la Valle dei Savio, a pochi chilometri e con le stesse caratteristiche: “E’ ben servita dall’E45 – spiega Santi – ma nonostante questo, come certificano i dati ISTAT, registra problemi di spopolamento maggiori di quelli della Valmarecchia. Ci si chiede il perché? La ragione è che lo spopolamento si combatte con l’implementazione e la modernizzazione dei servizi e garantendo una maggiore qualità della vita, non con una strada più grande e veloce che giustifica, al contrario, lo schiacciamento a valle dei servizi e favorisce il mordi e fuggi. Non vanno quindi favorite – continua il presidente della Provincia – le condizioni per uscire dal territorio e rientrarvi più velocemente, ma semmai, e al contrario, migliorarne le condizioni di vita per tenere la popolazione sul territorio, perché lo spopolamento non si combatte con più cemento e più catrame ma portando lavoro e servizi. Questo è il nostro imperativo”.
Le risposte secondo Santi
“Qualità ambientale e servizi potenziati – queste le soluzioni per Santi – qualificati e messi in rete: ospedale, pronto soccorso, asili, scuole, sportelli pubblici, messi in rete con poli funzionali e centri commerciali naturali collocati all’interno di aree urbane e borghi rigenerati, dotati di un sistema ricettivo moderno, qualificato e coerente con la qualità dei luoghi. Poi c’è il tema della mobilità. Se oggi, come ha rilevato il sondaggio del Comitato Marecchiese, il 93% si muove in auto e solo l’1,6% con mezzi pubblici è sicuramente un problema, ma la risposta giusta non è nel favorire il trasporto privato potenziando la rete viaria per aumentare la velocità dei mezzi, ma sta invece nell’offrire loro un’alternativa, anzi più alternative. Un trasporto pubblico e scolastico efficiente con corsie preferenziali e la possibilità di caricare le bici, una distribuzione urbanistica razionale delle diverse funzioni pubbliche e private, una regolazione fra il traffico veicolare pesante e quello leggero, alcune bretelle e bypass strategici e messa in sicurezza dei tratti che presentano un più alto tasso di incidenti”.
Un progetto da approfondire serenamente
“Di tutto questo – conclude Riziero Santi – discuteremo serenamente e approfonditamente durante il percorso di elaborazione dello studio di fattibilità sulla Marecchiese, messo in campo con il Protocollo sottoscritto con tutti i sindaci e commissionato all’architetto Preger, ma anche nel percorso per l’approvazione del nuovo Piano Territoriale di Area Vasta della Provincia e dei PUG dei Comuni, che devono sposare questa filosofia in controtendenza con un approccio del passato che ha invece privilegiato l’accentramento dei servizi. Tutto ciò nel solco di quanto definito strategicamente nel Patto provinciale per il lavoro e per il clima sottoscritto di recente con tutti i Comuni, le parti sociali e la Regione Emilia-Romagna".
Il Comitato Valmarecchia Futura dice la sua
Risponde al presidente della provincia Riziero Santi il Comitato Valmarecchia Futura, secondo cui le risposte da lui date sarebbero promesse date, ma mai mantenute. Lo spopolamento è, secondo il comitato, solo uno dei dieci problemi prioritari.
“Il Presidente della Provincia Riziero Santi – si legge nella nota – prova a mettere in ‘bella copia’ quanto grossolanamente espresso dai suoi sostenitori e ad invitare a pensare a servizi, ospedali, asili e scuole, sportelli pubblici ecc. per migliorare la qualità della vita dei residenti in Valmarecchia. Esattamente quello che da 14 anni, da quando siamo in Romagna, viene promesso e non viene fatto.
Quanto alle persone che lavorano e non passeggiano, ai figli che vanno all’Università e non all’Asilo, alle ambulanze che devono andare a Rimini e non a Novafeltria, ai turisti ai quali a parole si racconta che la Valmarecchia è come la Toscana, ai lavoratori che devono spostarsi perché le loro aziende sono scappate… ecco a queste persone le favole non bastano.
Il paragone con la Valle del Savio ‘ben servita dalla E45’ lo prendiamo come una battuta di spirito. Negli ultimi 20 anni abbiamo perso il doppio della popolazione rispetto all’alto Savio! E lo spopolamento è solo uno dei 10 problemi prioritari.
Ci dica il Presidente Santi come vuol risolvere i problemi dei ponti, dell’inquinamento dentro i centri abitati, degli studenti che per frequentare i poli di studio di Rimini, dalla Valmarecchia, devono svegliarsi all’alba per tornare a metà pomeriggio.
Ci dica lui come portare un’azienda, impresa, o chiunque ad investire ed aprire in Valmarecchia dove non ci sono infrastrutture. Ci dica lui come limitare i sinistri in una strada con oltre 14000 veicoli che transitano quotidianamente e che di fatto è urbana e ricca di attraversamenti pedonali.
Poi Santi deve mettersi d’accordo con se stesso: pensa alla Valmarecchia come ad una enclave, o magari alzando lo sguardo la pensa come valore di un territorio ampio, più di quello che sta governando?
Noi abbiamo aperto gli orizzonti, ipotizzando un vantaggio unico per il turismo della Valle e per Rimini- un collegamento più scorrevole con non solo con la Valmarecchia ma anche con la Toscana e con San Marino.
Questo, le strutture ricettive della costa Riminese che oggi vedono queste persone alloggiare a Cesenatico, Cervia o Fano, lo sanno? Santi sa bene che senza di noi l’incarico all’Arch. Preger sarebbe ancora per aria. Siamo disponibili a discutere, portiamo elementi per ragionare, ascoltiamo e rilanciamo la gente che vive nella Valle. Tutta? No, evidentemente. Ma crediamo ci sia spazio per confrontarci e trovare una soluzione.
La scelga lui visto che ha tante certezze. La nostra è: dimezzare i tempi di percorrenza. Nessuno parla di asfalto e catrame, siamo abituati al verde e all’aria pura. Un dato è certo: la Valle così muore. Ora scelga Santi per cosa vorrà essere ricordato" conclude il Comitato.