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San Marino, premio alla carriera per l'ètoile della Scala Luciana Savignano

La Segreteria di Stato celebra la ballerina in occasione del primo Dance Festival della Repubblica

Attualità Repubblica San Marino | 16:05 - 07 Aprile 2022 Luciana Savignano (foto dal profilo Facebook, credits Roberto Scorta) Luciana Savignano (foto dal profilo Facebook, credits Roberto Scorta).

Al via domani (venerdì 8 aprile) la prima Edizione di San Marino Dance Festival, una tre giorni - organizzata da Dimensione Eventi - di full immersion nelle diverse tecniche della danza. Fino a domenica 10 aprile, il Teatro Titano ospiterà due eccellenze: il Maestro Maurizio Tamellini, direttore artistico e ideatore del Festival, e Guendalina Fazzini direttamente dal Teatro alla Scala di Milano.

"Vogliamo creare nel tempo un appuntamento di grande formazione - così Tamellini - che sia unico nel proprio genere: la magica atmosfera del territorio, la bellezza del Teatro Titano e la sinergia fra alunni e docenti saranno gli elementi distintivi di questo evento".

Il Maestro Tamellini porta con sé docenti di livello internazionale: Alessio Vanzini (Contemporary – Modern), Gaia Minoia (Modern), Marco Ferrini (Contemporaneo) e Ekaterina Dalskaya (Danza Classica Accademica e Carattere).
La formula del Festival prevede lezioni e masterclass spalmate sui tre giorni con un momento finale, domenica 10 a partire dalle 17, nel quale allieve e allievi avranno l'opportunità di contendersi delle borse di studio per accedere a prestigiose accademie internazionali. Insomma, non saranno lezioni fini a se stesse ma si arriverà a una vera e propria audizione finale.

Momento importante della manifestazione è il premio alla carriera che la Segreteria di Stato per il Lavoro e la Cooperazione consegnerà domani (venerdì 8 aprile) alle ore 17 a Luciana Savignano. Ètoile del Teatro alla Scala di Milano e del Ballet du XXe siècle di Maurice Béjart, la Savignano è applaudita dalla critica internazionale grazie a collaborazioni con coreografi del calibro di Maurice Beart, Roland Petit e Micha Von Hoecke e a interpretazioni magistrali come in Bolero coreografato dallo stesso Bejart. 

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