In vista delle prossime elezioni amministrative, il centrosinistra di Coriano punta su Cristian Paolucci, attuale consigliere comunale. Nato a Cattolica 37 anni fa, dopo la laurea triennale in finanza e la specializzazione in statistica economica conseguite all’Università di Bologna con il massimo dei voti, si è concentrato sullo studio dell’organizzazione dei servizi sanitari conseguendo nell’ultimo anno un Master biennale in Economia Sanitaria all’Università di Ferrara sempre con il massimo dei voti. La sua formazione tecnica e pragmatica si è affinata durante gli studi superiori all’Istituto Tecnico Industriale di Rimini dove si è diplomato e successivamente, dopo il periodo di praticantato, si è abilitato alla professione di perito elettrotecnico.
Paolucci ha già rassegnato le proprie dimissioni da segretario del Partito Democratico di Coriano così da concentrarsi esclusivamente sul nuovo incarico. “Inizia ora una fase di ascolto e confronto serrato – dice – nelle frazioni, nei luoghi di aggregazione e soprattutto in quelli che negli ultimi anni sono stati dimenticati o trascurati, consapevoli della nostra provenienza e dei nostri valori, saremo sempre aperti all’incontro e al dialogo”.
Dal singolo al collettivo, Paolucci sarà sostenuto da una lista che si muove nell'alveo del centrosinistra e dell'area liberaldemocratica, "frutto delle convergenze di persone provenienti da partiti, movimenti e società civile". Nella nota di ufficializzazione della candidatura di Paolucci, si evidenzia: "Il progetto si rivolge a tutti i cittadini stanchi di vedere amministrata la cosa pubblica come un club esclusivo per pochi eletti. Ma soprattutto si rivolge a tutti coloro che, pur da posizioni differenti, si rifiutano di consegnare il Comune di Coriano ai partiti di destra e di estrema destra, e non vogliono che il territorio a cui sono profondamente legati venga utilizzato come trampolino di lancio per mire politiche personali più alte; a tutti coloro che sono stanchi di vedere sminuito il ruolo dell'elettore, considerato solamente un soggetto passivo, anziché una componente attiva, partecipe e propositiva". Forti le critiche alle amministrazioni Spinelli, accusate di "immobilismo amministrativo", di aver reso "farraginosa e ingessata la acchina comunale", di mancato dialogo con gli enti vicini al fine di dare vita a sinergie e collaborazioni, di scarsa lungimiranza e di mancata progettualità. "Un'amministrazione che sembra aver dimenticato la qualità dei servizi erogati ai cittadini, lasciando che le frazioni si trasformassero in enormi dormitori; un'amministrazione, ancora, che si è lasciata sfuggire tra le mani una moltitudine di occasioni di intercettare finanziamenti e contributi a livello regionale e nazionale, preferendo invece i tagli dei nastri, le foto da copertina, un'immagine patinata ma poco concreta", evidenzia la nota.