Di Riccardo Giannini
Dopo un febbraio mite, la primavera meteorologica è partita in sordina: marzo ha esordito infatti con un tempo di stampo invernale, a causa di masse d'aria fredde e secche che da est si sono spostate verso la nostra provincia. Una circolazione destinata a durare anche nella prossima settimana. Ma come sempre, è presto per prevedere l'arrivo della neve: l'interazione tra correnti umide da ovest e le correnti secche da est potrebbe favorire il ritorno della "dama bianca" anche a quote basse, ma il condizionale è obbligo. É invece una certezza il diffidare totalmente da titoli quali "l'arrivo di Burian", ricordando che il Buran (senza "i") è un vento, non una massa d'aria (e da noi può arrivare una massa d'aria fredda), e da annunci di neve su distanze temporali improbabili (esempio annunciare oggi, sabato 5 marzo, neve per il 12-13 marzo).
Dell'attuale situazione meteorologica, ne abbiamo parlato con Federico Antonioli di Centro Meteo Emilia Romagna.
Federico, c'è stato molto sensazionalismo - da parte di alcuni siti specializzati in primis - sul prossimo periodo (settimana 7-13 marzo) a livello meteorologico, sopravvalutando anche probabilmente il valore di una singola emissione modellistica. Cosa sappiamo oggi relativamente al tempo della prossima settimana?
"E' molto complesso delineare la situazione a medio termine per la prossima settimana, poiché sarà figlia dell'evoluzione di due figure bariche presenti a livello europeo: siamo in presenza di un campo di alta pressione che tenderà ad elevarsi verso Nord, permettendo l'afflusso di correnti fredde e in prevalenza secche dal quadrante nord-orientale sulla nostra regione. Di conseguenza vivremo almeno fino all'8 marzo, un contesto stabile e in prevalenza soleggiato, salvo temporanei addensamenti sui rilievi, e temperature inferiori alla media del periodo, specialmente in quota. In seguito bisognerà valutare una possibile interazione con flussi atlantici, più miti e perturbati, nella seconda parte di settimana. Tale valutazione, che ora non si riesce ancora a fare con buona attendibilità, sarà fondamentale per comprendere se ci sarà il ritorno delle piogge oppure no. L'analisi è condotta attraverso il sistema di previsione probabilistico del Centro Europeo (ECMWF EPS), poiché considerare una singola corsa del modello può facilmente portare a conclusioni troppo affrettate".
Per quale motivo stiamo vivendo un inizio di primavera dalle caratteristiche invernali dopo un febbraio più mite?
"Semplicemente è cambiata la configurazione meteorologica sul Mediterraneo, e siamo interessati da flussi più freddi settentrionali, per via dello scivolamento di alcune onde depressionarie tra Adriatico e Balcani".
Facciamo un bilancio per il mese di febbraio: come si è comportato l'ultimo mese dell'inverno meteorologico?
"Sul territorio riminese febbraio è risultato più caldo della media, con un'anomalia di +1,5 gradi rispetto al clima recente e abbastanza avaro di precipitazioni, con un deficit che si colloca attorno al 45%. La mitezza è dovuta anche a diversi episodi di Garbino (vento di caduta dall'Appennino) e di Favonio (vento di caduta dalle Alpi),dovuti alla configurazione barica presente nelle settimane del mese passato. Prossimamente comunque potremo fornire dati più precisi e completi, anche sull'intera stagione invernale, dopo che avremo elaborato il nostro report".
Che tempo ci attende domani (domenica 6 marzo)?
"La giornata di domenica vedrà nuvolosità irregolare, con schiarite alternate ad addensamenti più consistenti nell'entroterra, associati a possibili sporadiche e deboli precipitazioni, con quota neve tra 300 e 500 metri. Ancora ventilazione moderata da nord-est su mare, costa e rilievi, con possibili raffiche a tratti forti alle quote più alte dell'Appennino e mare mosso o molto mosso. Temperature minime in calo, comprese tra -2 e 2 gradi ad eccezione della costa dove ci si attesterà attorno a 5-6 gradi, massime comprese tra 4 e 8 gradi".
QUI LE PREVISIONI per Rimini