Ospedale Novafeltria, comitato replica al dg Carradori: "I medici bisogna cercare di tenerseli"

Il comitato in una nuova nota: "come cittadini pretendono di conoscere il proprio destino"

Insegna ospedale di Novafeltria Sacra Famiglia

Il comitato cittadino "Giù le mani dall'ospedale di Novafeltria" replica alla nota stampa del dg Ausl Romagna Tiziano Carradori, ribadendo "la legittimità" degli interrogativi lanciati su quella che è stata definita "diaspora dei medici", a fronte di giudizi "sulla strumentalità" del comunicato stampa precedente "e la sorta di complottismo insinuato dal dg", accusato a sua volta di una risposta "risentita". Il comitato, nato sette anni fa a difesa dall'ospedale Sacra Famiglia, "lavora per difendere insieme all'ospedale i diritti di una comunità posta in area particolarmente disagiata": "non è una lotta di semplici persone contro il poterespiega la nuova nota del comitatoma l'esercizio del diritto di cittadini che desiderano e pretendono di conoscere il proprio destino guidato dai propri rappresentanti". 

Tornando alla questione centrale del precedente intervento, quella che è stata definita "la diaspora dei medici",  il comitato ribadisce: "Bisognerebbe cercare di tenerseli i medici o comunque fare il possibile perché ciò avvenga" e che l'essere entrati in queste dinamiche, chiedendo chiarimenti, deriva dal comportamento stesso dei vertici dell'Ausl, del sindaco di Novafeltria Zanchini e dei rappresentanti dell'amministrazione regionale, che, per giustificare "i numerosi disservizi vissuti dai semplici cittadini", sono soliti rispondere "mancano i medici".

Il comitato prosegue: "È evidente che se abbiamo scritto, le nostre notizie non sono sempre così confutabili.  Se le ragioni di una scelta non discendono dal dettato apoditticoo da difficoltà personali e di reparto come espresso, è quasi certo invece, data la nostra umile esperienza, che quella dei medici  sia un atto più incerto e discutibile di chi non scende a patti data la propria seria professionalità o che troppo spesso   le missive siano attardate"

I rappresentanti del comitato chiedono al dg Carradori di dare seguito alla disponibilità di un incontro per fornire i dovuti chiarimenti, evidenziando che "si attendevano notizie anche dalla politica amministrativa comunale e regionale". "Chi decide di far parte del sistema pubblico e quindi a favore dei bisogni di comunità avrebbe il dovere di rispondere", chiosa la nota del comitato.

 

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