Ha confermato parola per parola il racconto che aveva fatto al padre prima e alla polizia poi, di come quel gruppo di amici l'aveva stuprata in spiaggia a Rimini, poco lontano dal porto. Martedì mattina il gip del Tribunale dei Minorenni ha ascoltato in audizione protetta la 15enne che la notte tra il 6 e il 7 giugno aveva chiamato aiuto dopo aver subito una violenza di gruppo. Nell'aula a fianco, i cinque ragazzi, tutti tra i 15 e i 16 anni, hanno potuto seguire la testimonianza della 15enne attraverso un'interconnessione video e audio, senza quindi contatti diretti. I cinque ragazzi, difesi dagli avvocati Luca Brugioni e Giuliano Renzi del Foro di Rimini, erano accompagnati dai genitori. Diverse le posizioni per i cinque giovanissimi indagati, che ancora non sono stati interrogati dalla magistratura. Quella notte di giugno, in lacrime, la 15enne aveva raccontato al padre la violenza subita poi era stata portata in pronto soccorso dove i sanitari avevano attivato il protocollo anti stupro. Dopo l'audizione gli atti saranno rimandati alla Procura dei minori che procederà alla formalizzazione delle accuse nei confronti dei ragazzi. Un processo che si annuncia non solo indiziario, ma basato anche su riscontri scientifici emersi durante le indagini della squadra mobile di Rimini e che tenderebbero a diversificare e di molto le posizioni dei cinque indagati.