Associazione a delinquere, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, usura, furto. Maxioperazione della Guardia di Finanza di Rimini in collaborazione con i colleghi di Avellino, Bari, Caserta, Forlì-Cesena, Milano e Napoli. Dalle prime luci dell’alba di oggi (martedì 7 dicembre) è in corso l’operazione “Paper Moon 2” in Emilia Romagna ed in Campania, Puglia e Lombardia. E’ stato disarticolato il tentativo di pregiudicati di origine campana di insinuarsi nel settore turistico della Provincia di Rimini, Oltre 50 militari impegnati: 6 misure cautelari, due in carcere, uno ai domiciliari. Sequestro preventivo per 213mila euro nelle province di Rimini e Bari, di quote sociali e beni aziendali di una società e di una ditta individuale. Erano intestate a dei prestanome e si trovavano in provincia di Rimini nel settore turistico ricettivo. Le ipotesi di reato contestate sono associazione a delinquere, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, usura, abusiva attività finanziaria, furto aggravato, detenzione abusiva di armi, favoreggiamento della prostituzione, simulazione di reato, falso ideologico del privato in atto pubblico, truffa. In corso anche 13 perquisizioni domiciliari e presso sedi di società.
Le indagini hanno permesso di identificare un gruppo di persone di origine campana residente stabilmente in provincia di Rimini. Dal 2015 avevano in gestione in modo "occulto" un hotel ed un bar sul lungomare di Rimini e prestavano soldi ad imprenditori romagnoli con tassi usurai dal 60 al 99%. Per abbassare i costi di un locale in spiaggia, avevano usato il metodo del "magnete" ossia poggiare una calamita sul contatore di energia per ridurre la registrazione dei consumi e quindi spendere meno. In breve tempo il gruppo è riuscito ad infiltrarsi nell'economia legale della Romagna, controllando diverse attività. Praticavano anche l'estorsione dicendo di essere affiliati alla camorra ed inoltre avevano intestato ad altre persone patrimoni ed attività commerciali.
Gli indagati avevano un reddito dichiarato molto basso e, nonostante questo, vantavano una grande disponibilità economica. Tramite intercettazioni telefoniche ed ambientali è risultato che avevano affari "occulti" con molte società del settore turistico-ricettivo, intestate a prestanome. Questo unito all'abusiva attività finanziaria, usura ed estorsione, ha permesso ai malviventi di avere grandi disponibilità economiche.