La non vaccinazione di una parte, seppur piccola, del personale sanitario, pone dei problemi di tipo organizzativo per i reparti ospedalieri del Riminese. In questa provincia "ci sono 103 infermieri attualmente sospesi", riporta il presidente dell'Ordine degli infermieri della provincia di Rimini Nicola Colamaria. "Sicuramente non è un periodo facile", commenta. E la prospettiva nei confronti dell'inverno "non è tra le più rosee". Questo perché i colleghi contrari al vaccino devono essere sostituiti da coloro "che si sono vaccinati e che quindi sono rimasti nel loro luogo di lavoro", spiega il presidente. Ciò "si riflette sulle giornate di riposo e sulle giornate di ferie".
Per i sì-vax "il lavoro aumenta a fronte dei periodi di riposo che nello stesso tempo devono essere contratti. E quindi si fa tutto più difficile". Un problema che rischia di aumentare dal 15 dicembre, quando scatterà l'obbligo di terza dose per tutti i sanitari. "Chi non effettua la terza dose rischia nuovamente la sospensione", che questa volta sarà più lunga, ricorda Colamaria: "Non si limiterà al 31 dicembre 2021, ma durerà qualche mese". Di fronte alle piazze no-vax cosa si prova? "Nella sostanza impotenza", risponde l'infermiere che con i colleghi si definisce "in trincea". Colamaria crede che si possa fare poco su chi ancora non si è vaccinato. "Ormai ci sono dei dati scientifici che sono assoluti, sono solidi, non possono essere contestati. Quindi coloro che non si sono vaccinati fino ad oggi", conclude, "difficilmente decideranno di vaccinarsi".