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Concessioni demaniali fino al 2023, comune di Rimini: "Importante non perdere tempo"

L'amministrazione comunale chiede impegno immediato per non arrivare impreparati alla scadenza, tutelando tutti gli attori coinvolti

Turismo Rimini | 10:04 - 10 Novembre 2021 Spiaggia di Rimini Spiaggia di Rimini.

Proroga delle concessioni balneari solo fino al dicembre 2023 "al fine di evitare il significativo impatto socio-economico che deriverebbe da una decadenza immediata e generalizzata di tutte le concessioni in essere". Lo ha stabilito il Consiglio di Stato. La decisione presa dall'adunanza plenaria fa seguito alle udienze del 20 ottobre."Dal giorno successivo, tuttavia, non ci sarà alcuna possibilità di proroga ulteriore, neanche per via legislativa, e il settore sarà comunque aperto alle regole della concorrenza", precisa il Consiglio di Stato.

Il comune di Rimini, in una nota stampa, fa il punto della situazione. L'invito è di non perdere tempo per mettere mano ad una riforma del settore. Lo Stato e la politica devono "assumersi le proprie responsabilità nei prossimi mesi per evitare che alla scadenza (più vicina di quanto si pensi) del 2023 un settore così importante e strategico per l'industria nazionale del turismo e in generale per l'economia sia ancora più nel caos di oggi.". Quando si parla di concessioni balneari non si può prescindere dall'intero settore che coinvolge negozi, cinema, benzinai e tanto altro. "Una riforma indispensabile per tutelare in primis gli stessi operatori, i primi paradossalmente ad essere 'puniti' e danneggiati dalle incertezze di questi anni. Insieme a loro i comuni costieri, presi in mezzo e penalizzati dal fatto che in uno scenario tale i necessari investimenti e miglioramenti per tutelare e rafforzare un pezzo strategico del turismo nazionale sia di fatto impossibile. Rimini in testa visto che investimenti pubblici come il nuovo Parco del Mare, realizzati per mantenere altissimo il livello di competitività del nostro turismo, devono necessariamente avere una corrispondenza nella riqualificazione della infrastrutturazione di servizio privata, stabilimenti balneari e alberghi."

Al contenuto della proposta DDL spiagge, avevano lavorato anche i parlamentari riminesi Tiziano Arlotti e Sergio Pizzolante negli anni scorsi. "Una proposta poi infilata in un cassetto nella speranza (evidentemente vana) di aggirare la normativa europea sulla concorrenza. Nella piattaforma Arlotti-Pizzolante, insieme alle evidenze pubbliche e alla premialità degli investimenti, venivano introdotti principi come il riconoscimento del valore commerciale dell'impresa; la salvaguardia dei livelli occupazionali; la valorizzazione delle peculiarità territoriali, le forme di gestione integrata dei beni e delle attività aziendali e le professionalità acquisite, sia dai concessionari sia dai gestori."

Il comune ribadisce che non bisogna perdere altro tempo tra posizioni politiche sterili e barricate. La riforma dovrà anche stimolare "investimenti nel settore e nelle strutture a vantaggio di un incremento di qualità, necessario per mantenere elevato il grado di concorrenzialità, dell'offerta turistica balneare. Gli enti locali devono essere coinvolti in questo percorso di riforma e devono poter disporre di tutti gli elementi necessari per bandire le gare, soprattutto in considerazione che la materia è statale. Che nessuno pensi di scaricare o lasciare soli i Comuni e le Regioni".  

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