“Ci siamo sentiti l'ultima volta venerdì scorso, lo facevamo spesso: anche due, tre volte la settimana. La notizia della morte di Luciano Capicchioni mi ha profondamente addolorato e trovato impreparato. Mi dispiace enormemente”.
Così Paolo Carasso, l'ammnistratore delegato di Rinaccita Basket Rimini, che nel luglio dell'anno scorso ha rilevato il diritto sportivo e la matricola del Basket Rimini sancendo l'accordo proprio con Lucky.
“Capicchioni è stato un uomo di sport trasversale – ricorda Paolo Carasso – la pallacanestro era il suo preferito e che gli ha permesso di diventare un manager di fama mondiale, ma ha lavorato nel mondo del calcio, del motociclismo. La sua professione non poteva non essere in ambito sportivo. E stato un professionista dalle grandi intuizioni”.
Ad esempio?
“Era un personaggio geniale. Abile, in grado di disegnare efficaci strategie finalizzate all'obiettivo. Ad esempio, è stato il primo a portare in Europa la formazione All Stars formata da giocatori americani in modo tale da metterli in vetrina e favorire i loro ingaggi. E' stato il primo a fare breccia nel mondo dell'Est e a portare in Italia e non solo campioni slavi che erano blindati nel loro Paese”.
Fra lei e Capcchioni ci sono state frizioni forti.
“Avevamo diversità di vedute sulla gestione manifestata da entrambi in modo franco, ma tra noi c'è sempre stata stima reciproca e il rapporto è stato di lealtà. Più volte Luciano ha manifestato apprezzamento nei miei riguardi come allenatore e manager. Aveva una grande passione e voglia e se il Basket Rimini è sopravvissuto – non dobbiamo dimenticarlo – lo dobbiamo a lui e di questo va dato assoluto merito. Avevamo un rapporto vero e sincero e assai stretto negli ultimi tempi e lo dimostra il fatto che a luglio 2020 RBR e Basket Rimini hanno trovato l'accordo per il titolo sportivo dei Crabs. E Luciano disse che era certo di lasciare lasciare in mani competenti”.
ste.fe.