Revenge porn, San Marino introduce il reato di diffusione non consensuale di immagini e video

Il lavoro fatto in questi mesi sta per andare a compimento: ultimi passaggi in corso

Foto di repertorio

San Marino avrà una legge contro il revenge porn, un modo incompleto di definire il reato di diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti senza il consenso degli interessati. Il progetto di legge sostenuto da Marco Mularoni, Alice Mina e tutti i Giovani democratico-cristiani ha passato lo scoglio dell'Aula, che ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno contentente la proposta di accordo fra la repubblica e l'assemblea parlamentare del Mediterraneo. In questo modo si andrà a modificare e introdurre il nuovo tipo di illecito nel codice penale della repubblica.

Lorenzo Bugli del Pdcs che ha promosso la discussione del progetto di legge pensa a «tutelare i tanti casi che anche qui a San Marino non conosciamo, che rimangono nell'ombra ma che esistono e prolificano; nelle scuole e all'interno della nostra società. Magari in silenzio, magari nell'ombra, ma c'è chi soffre. Ho sempre lavorato in mezzo ai giovani e nel mondo della notte e proprio quando siamo arrivati alla presentazione del progetto di legge, ho ricevuto un messaggio di una ragazza che mi ringraziava, in quanto lei purtroppo tanti anni addietro è stata vittima del suo fidanzato, che l'ha portata appunto all'estremo, all'anoressia, al silenzio. Diamo ora andato forte alle segreterie di Stato all'Istruzione e alla cultura, alla Famiglia e alla Sanità di andare nelle scuole, dai ragazzi, a spiegare il corretto utilizzo dei social, che devono essere uno strumento di formazione, non di diffamazione, cattiveria o di bullismo; e anche su questo tema – il bullismo e il cyberbullismo – ci sarà tanto lavoro da fare insieme per porre rimedio a queste problematiche».

Arriva poi anche il plauso dell'Unione donne sammarinesi: «Accogliamo molto favorevolmente l’approvazione in prima lettura, con l’unanimità dell’Aula, del progetto di legge promosso da Alice Mina e Lorenzo Bugli del Pdcs che renderà reato il Revenge Porn. La nuova legge prevede la prigionia fino a due anni, che possono diventare sei se a compiere il reato sono ex coniugi o soggetti legati da relazione affettiva alla vittima, con multe fino a 15 mila euro. È punibile non solo chi per primo diffonde le immagini, ma anche chi le riceve e a sua volta le propaga, inoltre la vittima non potrà perdere il posto di lavoro come conseguenza del fatto».
 

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