Scritte con insulti sessisti sono comparse due giorni fa, su un muro del centro storico di Santarcangelo di Romagna, contro la sindaca Alice Parma. Sono state subito notate e cancellate. Era già successo nel 2019, allora il vandalo aveva lasciato il suo messaggio su di una grossa pietra del parco della fiera di Santarcangelo, vicino alla fontana di Tonino Guerra. Indagano i carabinieri.
"Un abbraccio virtuale per gli insulti ricevuti - commenta Emma Petitti - Presidente dell'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna - Ogni volta che c'è una donna impegnata in politica, le offese devono toccare il fondo, ricadendo nel sessismo e nella misoginia. Un modus operandi frutto di una cultura arretrata e malata che ha letteralmente stancato. Non si critica mai il merito. Mai. Chissà perché. C'è ancora tanta strada da fare e se ne può uscire solo combattendo insieme. Forza Alice, non ti curar di loro".
La solidarietà anche di Giusi Delvecchio, presidente dell'Anpi (partigiani) provinciale: "Non passa giorno nel quale non si legga di donne oggetto di violenza. Anche in questo periodo in cui tutta la nostra attenzione e le nostre forze sono rivolte al tema delicato della salute, delle fragilità delle persone emarginate o spinte ai margini di questa società; alla vigilia della giornata internazionale contro la violenza sulle donne; non passa giorno in cui non si legga un fatto di cronaca legato all’aggressione contro le donne, fisico, psicologico, verbale. Sui social si leggono quotidianamente insulti legati al genere spesso accompagnati a crudeli auguri di stupro e di torture sessuali a donne che semplicemente esprimono il loro pensiero di persone libere dai condizionamenti culturali patriarcali e maschilisti. Tutto questo spesso sotto gli occhi di partiti politici che hanno in seno alla loro organizzazione strutture che vogliono condizionare “la famiglia tradizionale e i ruoli di genere” ricorrendo alle limitazioni, nei territori e nelle strutture dove hanno il comando politico, dell’utilizzo delle pratiche anticoncezionali e della scelta dell’interruzione di gravidanza e che non hanno mai una parola di condanna verso episodi come quello alla nostra attenzione odierna. Ecco perché oggi è necessario portare la nostra solidarietà ad una donna, ancorché prima che Sindaca, costretta a sopportare insulti stupidi, volgari e ignoranti. Solidarietà a chi, come Lei, si sente in obbligo anche per dovere di servizio e rispetto della comunità della quale fa parte e che rappresenta, a non utilizzare questo episodio per scopi politici e di propaganda. Grazie Alice Parma, Sindaca, per la Resistenza. Come diceva Simone de Beauvoir “Volere essere libero è anche volere che gli altri siano liberi”.