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FOTO Arte, artigianato e design in mostra a Riccione: il sogno di Francesco Padovani diventa showroom

Giovanissimo designer creativo e determinato, ha inaugurato il suo primo spazio espositivo assieme a papà Giovanni

Attualità Riccione | 09:22 - 17 Novembre 2020 Francesco Padovani con papà Giovanni Francesco Padovani con papà Giovanni.


Lunedì 2 novembre all’interno del centro “Jimmy Monaco” di Riccione ha aperto LOFT, un showroom di design unico nel suo genere, per due ragioni. La prima è che è stato inaugurato in piena emergenza coronavirus, quindi si fregia della potenza creativa e del coraggio dell’imprenditore che lo ha pensato e realizzato. La seconda perché Francesco Padovani ha solo 21 anni ma le idee molto chiare già da tempo su quel che sarà il suo futuro lavorativo, condizionato ma non ostacolato dall’essere costretto in carrozzina per colpa di una malattia invalidante che però non ha mai subìto, né vissuto come un problema, quanto piuttosto come una sfida da vincere come tante altre nella vita, più e meno grandi: «Non è mai stata un ostacolo, anzi oserei dire che mi dà grinta e sono grato per averla trasformata nel motivo che mi ha reso oggi ciò che sono». 

Studente online all'Istituto europeo di design (Ied) di Milano, dove unisce il design alla comunicazione, ha già conseguito il diploma da interior designer però il suo percorso accademico continuerà.

Loft nasce grazie al fondamentale supporto del «mio eroe», suo padre Giovanni che si occupa di vendita di complementi d’arredo e oggettistica per le aziende. All'interno dello showroom è possibile fare un piccolo viaggio attraverso la «manifattura artigianale italiana avanguardista e di tendenza, secondo influenze anche di carattere internazionale». Francesco si occupa della parte progettuale, quindi disegno, gestione web e piattaforme social. Giovanni invece lavora nel laboratorio della produzione e della supervisione negli allestimenti. «Ci siamo divisi braccia e testa». 

Loft è diviso in quattro stanze, ognuna con un nome e un carattere: “Aletheia”, cioè svelamento, dove colorazione di ogni elemento è degradata affinché faccia vedere il vero materiale della collezione, per svelare le sovrastrutture sociali; “Thanatos”, la personificazione della morte rappresentata con legno anticato con venature evidenziate come segni di lussuria; “Panta rhei”, il ben più noto cogli l’attimo, concezione creata tramite materiale lucido/patinato, con materiali pregiati, inseriti con intarsi in ferro o alluminio rovinati, bullonati; infine “Aretè”, capacità di assolvere al proprio compito, quindi sezione dedicata al riuso.

La scelta nasce per rendere omaggio a chi «ha fatto dei centri urbani un'opera di stile, in quanto derivanti dalla volontà di lasciare un frammento, un'eredità ai posteri attraverso linguaggi precisi».

Nello showroom viene esposto ogni brevetto di famiglia, frutto di una minuziosa manifattura artigianale certificata dal brand Loft registrato in Europa. Una delle opere più particolari realizzata finora è una serie di sedute che appaiono come un unico arredamento, ma che scomposte grazie e vari strati di legname sorretti barre filettate permettono di riprogettare l’intero arredamento: «Vogliamo dare espressività a qualcosa che creiamo in modo che si inserisca nel nucleo».

La visione di design di Padovani deriva sì da arredo e gusto estetico, ma si arricchisce dalla volontà di comunicare tramite «simboli, provocazioni, espressione di ideali». Oltre a progettare spazi living su misura ed esigenza del cliente, Loft vende complementi d'arredo, quadri e oggettistica da regalo direttamente in showroom ma anche online. «Voglio offrire ad ogni costo qualcosa di nuovo» secondo lo slogan “tornare alle origini per abbracciare l’avanguardia”. Lo showroom è aperto dal lunedì al sabato, dalle 15 alle 19.

Francesca Valente
 

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