Morto a Riccione l’anziano avvelenato due anni fa col topicida dalla compagna: disposta autopsia

La Procura vuole accertare se possa esistere una correlazione tra l’avvelenamento e la scomparsa dell’uomo avvenuta lunedì

Bottiglietta di veleno

Un anno fa la compagna confessò di avergli somministrato (nel 2018) piccole dosi giornaliere di topicida, un tentativo di omicidio che sarebbe stato legato a motivi di denaro ed eredità. L'uomo, all'epoca 83enne e già allettato per una malattia degenerativa, è morto lunedì in una casa di riposo di Riccione dopo mesi in ospedale. Come riporta la stampa locale, la Procura di Rimini ha disposto l'autopsia per accertare un eventuale legame tra la morte e la somministrazione di topicida. La donna, 79 anni, è già a processo con l'accusa di tentato omicidio. L'uomo giunse nell'agosto 2018 all'ospedale di Rimini in fin di vita, stava morendo dissanguato. Il topicida fu la sostanza individuata dai medici come causa dei danni ma essendo l'uomo allettato e senza possibilità di muoversi gli inquirenti avevano sospettato che qualcuno doveva avergliela somministrata. Vista l'età avanzata e la collaborazione della famiglia alle indagini, la donna non era stata arrestata ma denunciata per tentato omicidio aggravato. 

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